Intervista per Il binario giallo

BG:Fotografia e letteratura in che rapporto sono per te?
BB:Scrittura e fotografia sono complementari per me. Come due strumenti musicali che uniscono le loro voci per plasmare un’unica melodia. Nelle foto ricerco una vera e propria storia. L’immagine incisiva che nasconde concetti o riporta alla mente favole dimenticate; a volte tramite la magia dei simboli o un colore dominante oppure con l’uso estremo dell’espressività da parte della modella. Recentemente ho intitolato una serie di scatti “Blind Faith”. La modella bendata in una stanza buia proprio a esprimere il fatto che il destino è cieco. In alcuni scatti lei grida ma l’immagine non fa rumore proprio come a volte non si può nulla contro l’evolversi degli eventi. Un tema a me caro anche quando scrivo. Allo stesso modo nella scrittura rincorro visioni come se cercassi istantanee che imprimano concetti in maniera profonda come la forza viscerale di una fotografia o un di un quadro.

BG:Quando hai iniziato a scrivere?
BB:Ho sempre raccontato storie, da quando ero bambina. Un giorno ho capito che avrei potuto scriverle. Non ricordo il momento esatto che ho iniziato ma da allora non ho mai smesso.

BG:Come nascono i tuoi personaggi?
BB:I miei personaggi si definiscono autonomamente dentro di me quando inizio a scrivere e mi lascio dominare completamente dall’ispirazione. Dentro di loro c’è tutto ciò che mi circonda e non solo. Qualcosa di me o delle persone che ho conosciuto, incontrato, i protagonisti dei film che mi hanno colpito ma a volte nascono dalle canzoni, dalla potenza delle note che mi fanno da sottofondo.
Successivamente c’è un lavoro per renderli il più reali possibile, ricchi delle sfumature che ci rendono unici. La vita è la mia fonte d’ispirazione.

BG:Dopo aver vinto il premio Città di Cattolica con il racconto Una storia da rubare cosa è cambiato nella tua vita di scrittrice?
BB:Mi ha dato sicuramente forza. E’ stata una grande emozione uscire nel Giallo Mondadori ed essere letta da un pubblico vasto di “addetti ai lavori” ed estimatori del genere.

BG:Prima di inviare il racconto Una storia da rubare sapevi di avere in mano il biglietto vincente oppure è stata una piacevole sorpresa?
BB:
E’ stata assolutamente una sorpresa. Ricordo che era un sabato mattina e io sono rimasta pietrificata. Me lo sono scritto su un foglio di carta e ho riletto varie volte il concetto prima di assorbirlo. Un grande onore.

BG:Durante la giornata quanto tempo dedichi alla scrittura?
BB:Il tempo è una variabile ma la costante è che scrivo tutti i giorni.

BG:In Italia si pubblica tanto ma si legge poco. C’è una via di uscita?
BB:La mia è soltanto un’opinione, ma credo che puntare su prodotti dall’aspetto curato e di alta qualità invogli senz’altro le letture. E parla una che di solito sceglie i libri dalla copertina. E, forse, un po’ di informazione in più per aiutare le scelte di chi fatica ad orientarsi tra le innumerevoli proposte del mercato. Portare i libri al di fuori delle librerie, insomma. Dall’altra parte io sono un’accanita lettrice, di quelle da almeno un libro alla settimana, per cui spero di alzare un po’ la media!

BG:Che consiglio daresti agli esordienti con il proprio racconto/romanzo ancora chiuso nel cassetto?
BB:Di avere pazienza e non buttarsi sul primo editore, magari a pagamento, solo per veder uscire la propria opera che poi rischia di non essere ben distribuita. Una buona vetrina sono i concorsi letterari e i siti internet di genere dove si può iniziare col pubblicare i propri racconti. Non rinunciare mai a inviare i manoscritti agli editori, a patto di aver fatto una ricerca per essere sicuri di rientrare nella linea editoriale. L’invio spontaneo di testi rimane una delle principali fonti di approvvigionamento per i piccoli e medi editori.

BG:Parlaci del tuo nuovo romanzo “La collezionista di sogni infranti”.
BB:E’ una favola nera. Una favola per adulti ambientata nella provincia soffocante in cui la nebbia perde la sua condizione atmosferica per diventare un vero e proprio stato d’animo. E’un viaggio nell’ incubo e nell’ossessione da cui non ci si può svegliare tanto facilmente.

BG:Quali sono i tuoi prossimi obiettivi.
BB:Una imminente uscita che raccoglie due miei romanzi inediti entro l’estate. Per scaramanzia, però, non posso dire altro.

BG:Come concluderesti questa intervista?
BB:Con un ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto l’ardire di leggere quest’intervista fino in fondo e, naturalmente, ai “padroni di casa” per l’ospitalità. E con una rivelazione: non sono così dark come sembra e il mio hobby preferito non è collezionare sogni infranti.

Grazie a Barbara per la sua disponibilità.

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