L’intervista su Mondoraro

Alessia Mocci mi ha intervistata per Mondoraro:

A.M.: “Scarlett” è edito dalla Mondadori. Hai qualche consiglio per i giovani ambiziosi scrittori che sognano di pubblicare con la Mondadori?

Barbara Baraldi: Piuttosto che puntare subito ad un grande editore, credo sia meglio costruire una carriera passo dopo passo. La scrittura è un mestiere che richiede costanza, pazienza e determinazione. Consiglierei di farsi conoscere tramite la pubblicazione di racconti su antologie e tramite i concorsi letterari, che secondo sono me sono un formidabile strumento per farsi leggere da “addetti ai lavori”. E poi: di essere spietati con se stessi, di rivedere il proprio lavoro spesso. Di evitare la cosiddetta “vanity press” e di non scoraggiarsi di fronte al primo rifiuto, ma allo stesso tempo non insistere nel proporre lo stesso manoscritto, ma di lavorare anche su altre storie. Di non copiare il genere più in voga nella speranza di essere considerati, e di cercare sempre la propria voce e la propria particolarità.

A.M.: Che cosa ti ha portato alla scelta di un nome come “Scarlett” per la tua protagonista?

Barbara Baraldi: Scarlett ha ereditato il nome dalla bisnonna inglese che non ha mai conosciuto. Della bisnonna si narra avesse vissuto una vita piena di emozioni e di amori tormentati. Mi piaceva l’idea di un nome che evocasse il rosso; il colore dell’amore, della passione, ma anche del sangue. E poi Scarlett è anche il nome di Rossella O’Hara, l’eroina di Via col vento, un film che da bambina mi ha fatto sognare.

A.M.: Qual è il personaggio del libro che reputi maggiormente ostile per un lettore?

Barbara Baraldi: Ho cercato di rendere comprensibili le motivazioni di ogni personaggio. Amo regalare ad ognuno di loro caratteristiche ben riconoscibili. E sono contenta di sapere, tramite le mail dei lettori, che personaggi di secondo piano come Ofelia o Vincent abbiano stuzzicato l’immaginario, al punto che mi è stato chiesto a gran voce di dar loro maggiore spazio nel prossimo romanzo dedicato a Scarlett.

A.M.: Hai già presentato il libro ufficialmente?

Barbara Baraldi: Ci sono state varie presentazioni ufficiali di “Scarlett”. Da Rimini, dove in occasione di “Un mare di libri”, ho presentato il mio romanzo insieme a Claudia Gray, alla Puglia con due date indimenticabili a Mesagne ed a Lecce. Ho inaugurato l’edizione 2010 della rassegna “Librandosi” che ha ospitato, dopo di me, Carlo Lucarelli, Eraldo Baldini ed altri scrittori del panorama noir. Milano ospiterà un reading di “Scarlett” in occasione di una serata goth con dj set di dj Nikita al TNT club. E parlando delle date di luglio sarò la sera di giovedì 22 al Castello dei Pico a Mirandola (MO), in occasione del festival tutto al femminile “La fortezza delle donne”: nelle prigioni del castello si terrà un reading dedicato a “Scarlett” con accompagnamento al pianoforte di Ingrid Baraldi. Infine, presenterò il romanzo a Bocca di Magra, in provincia di La Spezia, in occasione del festival “Leggere fa male” il 23 luglio, relatrice Alessandra Buccheri del blog L’angolo nero.

A.M.: Il numero 222 di Rumore ti ha dedicato un lunghissimo articolo, che cosa ne pensi?

Barbara Baraldi: Sono una grande fan di Giona Nazzaro. Rumore è una delle mie riviste preferite e le recensioni cinematografiche di Giona sono sempre state la prima cosa che leggevo. È stata davvero una grande emozione sentirmi “vestita” dalle sue parole.

Articolo pubblicato su Mondoraro

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