Ci vediamo venerdì 17 maggio al Salone del libro di Torino

Striges-400Venerdì prossimo sarà l’occasione perfetta per sfatare il mito del “venerdì 17”: sarò presente a partire dalle 12:30 allo stand Mondadori (padiglione 2, STAND J102-K101 pad) per firmare le copie di Striges e Scarlett e per incontrare i lettori 🙂

Venitemi a trovare perché nel pomeriggio, purtroppo, devo già scappare!

Striges: la recensione sul blog di Bruno Elpis

Oggi vi propongo una bellissima recensione di Striges uscita sul blog di Bruno Elpis e su Qlibri. Enjoy!

Quando leggi sei come in un sogno da cui è difficile poi voler svegliarsi. Sofia Sofi“Zoe è una ragazza particolare. Al di là di una caratteristica fisica che la identifica rispetto a tutte le altre: ha gli occhi gialli. Come certi animali, tipo i gatti. O gli strigidi: gli uccelli rapaci e predatori. Civette e gufi, per intenderci.

Ma la sua particolarità risiede principalmente nel carattere e nella personalità. Zoe, la vita in greco, è scontrosa, si sente inadeguata, quasi una disadattata. E sarebbe anche sola (“Il giorno del mio compleanno era diventato l’emblema della mia solitudine”), se non fosse intensamente legata all’amica-sorella Chloe. Spesso e volentieri le due amiche frequentano anche Sam, una ragazza che gestisce la caffetteria “Bloody Mary”.

L’inquietudine di Zoe ha le sue radici in un fatto biografico: ha perduto la madre in un incidente. E prova rimorso, perché si sente responsabile dell’evento: “Mi sentivo come se qualcuno avesse strappato via una parte della mia anima dalla nascita, quella parte capace di farmi sentire libera”.

“Fino a quel momento la rabbia mi aveva impedito di accettare che l’avevo persa”.

Foto di Virginia ValoriPagina dopo pagina, però, scopriamo che il motivo della ‘diversità’ di Zoe è anche strutturale: perché lei è … una strega. Una strega che interpreta con romanticismo, determinazione e conflittualità il suo amore per Sebastian. Perché il giovane, che ha occhi di smeraldo, fisico da statua greca ed è “bello da far male” è … un inquisitore. E perché “a volte i nemici somigliano ad angeli, ma celano l’anima di un demone”.

Barbara Baraldi trascina per mano, e da vera strega (“… alcuni di noi sono mutaforma”) imprigiona il cuore, attraverso una storia che si svolge su due livelli dimensionali: quello fantastico tra incantesimi, magie e agguati; quello umano e psicologico nella rappresentazione delle tensioni e delle dinamiche di un gruppo di studenti impegnati nella recita scolastica di … Paolo e Francesca.

foto Kya SimononIn tutto questo, Barbara propone una concezione originale della strega (“ho cercato allo stesso tempo di recuperare un’atmosfera da “vecchia scuola”, con streghe fortemente ispirate all’antica religione e ancorate alla tradizione nostrana ed europea in generale. Anche per questo alcuni nomi, come quello di Misha, sono scelti dalla tradizione est-europea”: sono parole dell’autrice!) che si colloca in posizione critica rispetto a persecuzioni, intolleranze e roghi di ogni tempo, pur duettando con le saghe del fantasy contemporaneo.

Il romanzo è ricco di riferimenti culturali di ogni tipo, soprattutto musicali e artistici. Il linguaggio è diretto e attuale, indulge all’esterofilia (“l’angolo dedicato al bookcrossing”), sa creare atmosfere e comunica magia. Quella che serve per “spiegare le ali, e librarsi in un volo perfetto”…”

Le foto che corredano l’articolo sono delle mie splendide lettrici Sofia Sofi, Virginia Valori e Kya Simonon.

 

Striges: la recensione di Books passion

Con grande piacere vi propongo la bellissima recensione di Striges uscita su Books Passion e firmata Giuliana Popolizio, che forse già conoscerete per le sue splendide videorecensioni che escono regolarmente sul suo canale You-tube.

Foto di Giuliana Popolizio“Zoe a 17 anni scoprirà di avere dei poteri. Non è una comune mortale, è qualcosa di più. Quando si farà luce sulla sua vita, verranno fuori gioie e dolori. Una delle scoperte più belle della sua vita, l’amore per Sebastian, sarà anche una delle più grandi condanne.
Tutto girerà intorno al cammino di scoperte di Zoe: gestire e convivere con il proprio potere, fidarsi delle persone giuste, combattere contro un oscuro nemico con tutte le sue forze.

Il passato tornerà prepotente come un’onda incontenibile.
Sebastian è maledettamente bello e anche maledettamente pericoloso.

Donne all’ascolto: vedere Sebastian arrivare con la sua moto cromata, sarà un colpo al cuore per tutte!
Strano l’effetto che possono fare delle semplici parole e descrizioni di qualcuno che forse in realtà non esiste.

Striges: La piccola Zoe, Illustrazione di Marika BovenziLo stile di Barbara Baraldi è sempre inconfondibile: parole oscure e romantiche allo stesso tempo. E’ come essere accarezzati da seta che improvvisamente diventa carta vetrata. Ogni rivelazione, ogni malcelata verità il lettore l’avverte come uno schiaffo. Ogni momento di tenerezza come una calda ed irrinunciabile carezza.
Questo è l’effetto che mi fa ogni volta questa scrittrice ed io spero che continui a scrivere all’infinito!

Consigliato? Certamente sì.
Attenderò con ansia il seguito!”

La foto per corredare l’articolo è di Giuliana Popolizio mentre sta leggendo Striges. Mentre la splendida illustrazione che rappresenta la piccola e sognatrice Zoe è di Marika Bovenzi.

E su You-tube a questo link potete vedere Giuliana che parla di Striges dal minuto 9:30.

Striges: “la qualità nella Teen Literature”. La recensione di Sul romanzo

Con grande soddisfazione vi segnalo questa recensione uscita su Sul romanzo e firmata Stefano Verziaggi, critico spietato e penna affilata per un blog diventato punto di riferimento per internauti. La recensione cita Striges come romanzo di qualità nel vasto calderone della cosiddetta teen literature. Enjoy!

Foto di Sweetland Stefy“Basta entrare in libreria o, ancor meglio, dare un’occhiata tra le pile di libri in vendita all’autogrill perché anche i meno esperti capiscano che le uscite letterarie non seguono criteri casuali o legati al genio artistico degli autori, ma anche precise mode. Vale per la letteratura per gli adulti come per quella per ragazzi, e non c’è nulla di cui stupirsi.

Anche i non addetti ai lavori sanno bene qual è la tematica che ha dominato la teen literature negli ultimi anni: i vampiri. Ce ne siamo in parte già occupati, pensando a come la scuola potrebbe servirsi di questi testi per avvicinare di più gli studenti e le studentesse alla letteratura, e per poter lavorare sui concetti più importanti dell’analisi letteraria in modo alternativo (giusto per usare un brutto termine di cui spesso si abusa). Ora la moda sta passando, se ne preparano altre; ci vuole, quindi, del coraggio o dell’incoscienza per inserirsi in questo filone.

Striges Illustrazione di Donato Forte 2Barbara Baraldi non mi è parsa incosciente, anzi. Pubblicando Striges (Mondadori, 2013), ha compiuto una scelta ben precisa, che possiamo riassumere su due versanti. Innanzitutto, ha deciso di non mettersi in competizione con il filone di appartenenza, ma semplicemente di raccontare la storia che sentiva di dover raccontare. Tale bisogno si evince pagina dopo pagina, mentre la storia scorre a ritmo sempre più impetuoso e i personaggi entrano ed escono dal nostro viaggio mentale in tutta la loro definita corporeità. Si avvertono l’urgenza della scrittura e l’architettura di un racconto che non è stato improvvisato per fini commerciali, ma nasce dalla volontà di dire qualcosa di nuovo, a prescindere dal fatto che qualcuno si sia già occupato di tematiche simili, spesso per mera utopia di successo economico. Ogni paragone con Twilight & C., per questo, sarebbe superfluo e non voluto dall’autrice; sennonché proprio Striges ci obbliga a confrontarlo con i fichissimi vampiri che l’hanno preceduto: perché è scritto bene, questo è il punto. Barbara Baraldi ha dimostrato con questo libro, a mio avviso più che con Scarlett, che pure è un testo riuscito, che quando si tratta di ragazzi non esiste la letteratura di serie B. Il ritmo, la proprietà lessicale, la costruzione per quadri della storia, la rotondità dei personaggi: tutti gli elementi contribuiscono a offrire ai lettori e alle lettrici un prodotto di qualità, che un insegnante può consigliare a cuore aperto, sicuro di offrire anche un modello di scrittura.

Foto di Viki Hachico LancioneLa Baraldi non considera il suo pubblico sciocco, non lo imbonisce con qualche sguardo intenso o con riferimenti vaghi alla mitologia, alle saghe leggendarie o al sovrannaturale: il mondo della stregoneria è affrontato in modo deciso ma delicato, con la competenza di chi ha ben studiato prima di mettersi al tavolo della scrittura ed ha in mente, per sua stessa ammissione, riferimenti di tutt’altra portata, come Dracula o Frankestein.

Mi sembra questa, finora, la novità più significativa del nuovo romanzo di un’autrice che, si sa, mi aveva già convinto, proprio per la volontà evidente di stare a fianco dei ragazzi, di accompagnarli nella loro crescita con testi adatti alla loro età ma non per questo banali o semplificati. Non voglio, naturalmente, insinuare che dietro Striges si nasconda un alto progetto didattico; non sarebbe il senso del libro. La storia procede anche attraverso sapienti colpi di scena per tenere il lettore e la lettrice incollati al testo; il tema dell’amore, che fa da fil rouge nella scrittura della Baraldi, si fa anche qui molto presente e coinvolgente, per la sua natura totalizzante e appassionata. Tuttavia i sentimenti della protagonista non sono appiattiti in un uniforme abbandono allo charme maschile: Zoe non è Bella Swan, vive di esistenza propria anche senza il suo Sebastian, che pure è un elemento cardine della sua vita (non si può dire di più per non rovinare le sorprese della trama). Torna anche il mondo della scuola, volutamente caricato su toni che alludono all’istruzione americana più che a un preciso modello descrittivo del sistema italiano; quasi a fare da contraltare, l’ambientazione nella città di Milano è precisa, i luoghi sono citati con una certa meticolosità e anche con una nota di spregiudicatezza (si veda l’episodio ambientato nel Duomo, eterno simbolo della città). Il libro nel complesso sembra una grande piattaforma su già si preannuncia, almeno lo spero, un seguito, o forse addirittura l’inizio di una saga: la storia ha, evidentemente, un inizio e una fine, ma i personaggi e le loro vicende sono tanti e diversificati, e chiedono uno sviluppo ulteriore.

Le foto per corredare l’articolo sono delle mie lettrici Stefy SweetlandViki Hachico Lancione. La splendida illustrazione che raffigura Zoe è di Donato Forte.

Striges: la recensione di Stelle nell’iperuranio

Ed ecco la bellissima recensione dedicata a Striges apparsa sul blog Stelle nell’iperuranio e firmata da Lara Forte. A me le sue parole hanno emozionato tantissimo. E a voi?

La Dolce Kelly. Foto di Luci Noto“Quante volte ci siamo sentiti diversi, come se nessuno intorno a noi potesse mai comprenderci, come se la nostra fosse un’esistenza a metà in cui manca un tassello fondamentale? Quante volte nel buio di una stanza abbiamo pregato per una luce che illuminasse la nostra anima e aprisse le porte del nostro cuore? Quante volte l’oscurità ci ha inglobato mentre noi non anelavamo altro che ad un briciolo della luce che vedevamo brillare sui volti delle altre persone?

Ecco come si sente Zoe, capelli rossi e occhi gialli da civetta notturna, una madre morta, un padre assente, un’amica che per quanto le voglia bene a volte sente la necessità di allontanarsi per non essere inglobata nell’oscurità che la circonda. Una macchia oscura in un’esistenza che vorrebbe essere luminosa. Alla vigilia dei suoi diciassette anni però qualcosa cambia, un potere che non riesce a trovare sfogo pulsa dentro di lei e un paio di meravigliosi occhi verdi sembrano colmare la metà del suo cuore che Zoe non credeva di possedere. Ma per quanto si aneli alla luce che sembra così a portata di mano bisogna ricordare che essa non può esistere senza le sue ombre e che per accettarla bisogna essere in grado di affrontare un sacrificio.

Foto di Sachi Osti MerizziTremate, tremate le streghe son tornate!!!! Quante volte abbiamo sentito queste parole e quante volte le abbiamo usate! Bè, ecco che le streghe sono tornate da diversi anni nella letteratura internazionale, specialmente con il grande successo che l’urban fantasy e il paranormal hanno riscosso in questi ultimi tempi, quindi la scrittrice nostrana Barbara Baraldi ci introduce alle sue visione delle streghe tramite Striges (Strix, striges studiosi del latino vi ricorda niente), una storia che da lungo tempo voleva scrivere e che finalmente è finita tra le mie impazienti manine.

Ma le Streghe introdotte in questo libro hanno poco a che fare con quelle dell’immaginario classico, cappelli a punta e scopa di saggina, oppure ali fatate e bacchetta a stellina. Le Streghe di cui si parla in questo libro riprendono l’antica tradizione delle sacerdotesse e delle guaritrici che interrogavano la natura e la Dea Madre per portare sollievo e assistenza alle persone che soffrivano, che fossero pene fisiche o emotive. Sono donne che non si accontentano di vivere nell’ignoranza e all’ombra di un uomo, sono donne che pregano Demetra, Iside, Kali, la divinità femminile affiancata a quella maschile.

Foto di Barbara NevermoreScoprii che quando le donne erano onorate e rispettate come sacerdotesse e guaritrici, il serpente era considerato un simbolo di sapienza e rigenerazione […]. Fin dagli albori dell’umanità, le sacerdotesse avevano ricoperto il ruolo di guide spirituali abbracciando l’equilibrio tra divino maschile e femminile. Erano streghe, erano donne sagge, e potevano insegnare l’antica saggezza della Dea. Perchè la magia è consapevolezza, è volontà. Non esistono forze soprannaturali, ma l’energia divina della natura.

Ho già incontrato questa tipologia di “streghe” nei libri di Marion Zimmer Bradley e nella mitologia di Avalon spogliata dell’influenza cristiana. Ma insieme a queste figure positive di Streghe ecco che compaiono anche coloro che sono i loro nemici naturali, gli Inquisitori, uomini spaventati dalla conoscenza e alla ricerca del potere che queste donne sembrano nascondere. Ma come dicevo prima dove c’è luce c’è anche ombra, e viceversa, e non tutte le streghe usano i loro poteri per il bene del prossimo, alcune si lasciano sopraffare dall’odio e dalla vendetta, così come non tutti gli inquisitori vedono nel potere di queste donne una minaccia.

Zoe scopre di appartenere a questa schiera di donne coraggiose ma capirlo non rende facile la sua vita anzi la complica ulteriormente perchè non comprende come questo potere possa essere stato racchiuso per tutto questo tempo dentro di lei senza emergere. Striges, potrebbe sembrare un romanzo di formazione durante il quale Zoe prende coscienza dei suoi poteri e del modo migliore per utilizzarli. In realtà è un romanzo d’amore perché non è la conoscenza di sé attraverso i poteri che illumina la vita di Zoe ma è l’amore, un amore che ha travalicato i secoli sulle ali delle farfalle che riconoscono in Zoe la loro Signora. Un amore pericoloso e proibito in quanto unisce due nemici mortali, una strega e il suo inquisitore. Un amore che non può essere combattuto e allontanato, nonostante sia osteggiato da tutti coloro che li circondano, nonostante sembra spezzare più volte il cuore di Zoe e Sebastian. Ma solo insieme possono ricongiungere i pezzi e solo insieme possono volare.

Finalmente capisco il motivo per cui mi ero sempre sentita incompleta, come se mi avessero strappato una parte fin dalla nascita, e per cui sentivo nostalgia di parole sconosciute, di gesti che non potevo aver vissuto: appartenevano a una vita precedente.

Questo libro, che promette di essere il primo di una seria, è un inno all’amore che supera le avversità, un inno alla completezza che solo la metà mancante della propria anima può donare, un inno alla vita che va vissuta pienamente nonostante le sue conseguenze.

Striges. Disegno di Stefano MessoriNon credevo di essere la Prescelta. Avevo scoperto da poco di essere una Strega, figlia di una strega. Ma quello che sapevo con certezza è che ero una guerriera. Nutro grandi aspettative per i volumi successivi in cui prenderà vita la battaglia che in queste pagine è stata solo accennata e troveranno spiegazione i dubbi e le incognite che alla fine di questo libro sono rimasti ad aleggiare nella mia mente. Soprattutto ho speranza di rincontrare ancora Zoe e Sebastian per scoprire se il loro amore è veramente così forte da sconfiggere le nubi di guerra che si addensano sui destini delle Streghe e dei loro Inquisitori.”

Lara Forte  ha scelto di corredare il suo bellissimo articolo con l’illustrazione che Stefano Messori ha dedicato a Striges e cattura un momento magico tra Zoe e Sebastian. Ve la ripropongo anche qui.

Le foto che corredano l’articolo sono state dedicate a Striges dalle mie splendide lettrici e moderne streghette Gina Arbues, Sachi Osti Merizzi e Barbara Nevermore <3

Ci vediamo su Happines on air

Alby di Happyness on airVi informo che giovedì 11 aprile alle 21,30 sarò ospite in diretta della trasmissione Happines on air che andrà in onda sulla Web tv www.c-you.tv

Durante la trasmissione sarà possibile intervenire in diretta tramite la chat. Ecco come fare:

-Andare su www.c-you.tv
-Registrarsi oppure, dopo aver aperto facebook, tornare su www.c-you.tv e cliccare “accedi tramite fb”
-Cliccare sul canale 4 in alto che è il canale di C-100 web tv e vedere la diretta
-A lato c’è la chat che vi permetterà di scrivere commenti e interagire

Il programma è condotto da Alberta Barbagli. Vi aspettiamo!

Striges: l’intervista su Sei Magazine (L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Brescia Oggi)

Oggi vi segnalo una bellissima intervista uscita su Sei Magazine in allegato a L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Brescia Oggi, firmata dalla giornalista Ilaria Rebecchi e in cui parlo di Striges, editoria, Dylan Dog e molto altro. Enjoy!

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Striges al Roxy bar nel Teatrino degli illusi

rebelVi voglio parlare di un luogo magico, nel centro storico di Bologna. Un luogo dove il cabaret puro si unisce alla buona musica, con ospiti dal mondo letterario, musicale e delle arti per dare vita a un universo parallelo fatto di suoni ed emozioni. La cornice dell’evento a cui ho partecipato ieri sera è il Teatrino degli Illusi, affascinante locale dove si respira un’atmosfera retrò, grazie anche all’arredamento stile Primi Novecento e alla volontà di ricostruire le atmosfere del cafè chantant francese. Ma procediamo un passo alla volta, ve lo ricordate il Roxy Bar? La celebre trasmissione di Red Ronnie che ha scoperto tanti gruppi musicali e che ha scritto un brano della storia musicale italiana? Bene, miscelate questi ingredienti, aggiungete la professionalità di Mario Vox, da anni organizzatore di eventi, speaker radiofonico e ora presentatore della serata. Shakerate con la simpatia tagliente della valletta Miss Pingy e otterrete Rebel Rebel, un nuovo format fruibile nella dimensione live e su Roxy Bar Tv, la web tv di Red Ronnie.

foto 4Ieri sera, ho fatto parte dell’evento, nella veste di ospite, insieme al mio nuovo romanzo, Striges. E la serata ha riservato non poche sorprese. Ad aprire le danze sono stati i Lucky Strikes, rockabilly sensation da Bologna.

A seguire Nevruz con cui mi sono ritrovata dopo tanti anni perché, colpo di scena, era il cantante del gruppo di mio fratello (allora batterista). Abbiamo ricordato i vecchi tempi, oltre a fare il mitico scambio, qui immortalato, del mio Striges (Mondadori) per il suo nuovo cd, dal titolo altrettanto gotico: La casa e gli spiriti perduti. Mescolando rock, musica gitana e cantautorato puro, Nevruz è un autentico animale da palcoscenico.

E poi? Ho parlato delle mie streghe metropolitane insieme a Mario Vox e a Miss Pingy prima di dare spazio ai Black Farinas, band granitica che ha dato vita a una performance impeccabile e per finire ai poetici e a tratti onirici Il parto delle nuvole pesanti.
Quattro band, quattro centri al bersaglio.

foto 1Ma non basta, la serata è stata un’occasione per incontrare i miei amici e lettori tra cui Stefano, che mi ha portato la sua bellissima illustrazione dedicata a Striges, Pietro, amico e poeta decadente e la meravigliosa Elisa. Con noi c’era anche Lara, ma questa è un’altra storia.

Che dire per concludere? Il giovedì sera non perdetevi Rebel Rebel, anzi, perdetevi al Teatrino, non sarete… Illusi.

 

Striges: Intervista e Giveaway su Sognando tra le righe

Oggi vi segnalo una mia intervista uscita sul blog Sognando tra le righe, ma soprattutto il Giveaway indetto dalle Book’s angels che vi permetterà di vincere una copia di Striges. Volete sapere come? Basta andare sul blog e lasciare un commento secondo le indicazioni. Il più bello ed emozionante si aggiudicherà la copia in palio.

Foto di Federica Kikka VerduzzoChi è Barbara Baraldi in tre aggettivi?
Curiosa, caparbia, leale.

Qual è il tuo libro a cui sei più affezionata e perché?
I miei libri sono come figli, scaturiscono dalla parte più pura della mia anima. Per questo li amo allo stesso modo e ognuno mi ricorda un momento particolare della mia vita e della mia crescita. A Striges tengo particolarmente perché è una storia germogliata dentro di me nell’arco di tanti anni. Sono partita dalle leggende e dai racconti popolari che mi raccontava mia nonna da bambina e le ho trasfigurate mescolando la tradizione magica italiana, alla mitologia celtica e l’antica religione. Volevo narrare la storia di un amore impossibile, ma che riesce a superare le barriere del tempo. E se una strega si innamorasse di un Inquisitore? Questa è stata la domanda da cui è scaturito il romanzo.
Inoltre è stato scritto in un momento molto difficile della mia vita. Parte della stesura, coincide infatti con il terremoto che ha sconvolto la mia terra lo scorso maggio. Ho finito il romanzo tra l’auto e la tenda e devo dire che mi ha aiutato molto. Riuscivo a fuggire da tutto quel dolore, dalla paura. Scrivere mi portava lontana. Ricordo in particolare la prima notte fuori casa, senza ancora una sistemazione. Ci eravamo accampati in auto e le scosse erano continue. Con la pioggia che batteva sul parabrezza, ho scritto fino alle prime luci di un’alba livida. Spero di essere riuscita a canalizzare tutte le emozioni forti di quei giorni nelle mie parole. Ma ora più che mai posso dirlo, la scrittura può salvarti, prenderti e portarti via.

Il momento della tua carriera che ricordi con maggior affetto e gioia?
Si tratta di vari momenti. O per meglio dire, provo una gioia immensa ogni volta che un lettore mi scrive una mail per regalarmi le sue emozioni post-lettura. Questo avviene di solito quando ha appena chiuso le pagine e la storia è ancora in circolo nel suo sangue.

Personaggio fantastico o letterario preferito?
Morticia Addams, Madame Bovary, Cleopatra e Mata Hari che immagino con il volto di Greta Garbo, insieme a un libro intero di donne dall’iconografia romantica che popolano i miei romanzi e i miei film preferiti.

La tua serie Ya di Scarlett ha conquistato una grandissima fetta di lettori che non vedono l’ora di leggere la conclusione della trilogia. Puoi darci buone notizie su una sua prossima pubblicazione?
La storia è già dentro di me. Posso anticiparvi che sarà ancora più forte dei capitoli precedenti perché i personaggi sono cresciuti e le battaglie che dovranno affrontare sempre più feroci. Sarà dedicato molto spazio al personaggio di Ofelia, la ragazza pantera, e questa volta Vincent sarà messo a dura prova. Per quanto riguarda Scarlett, mai come in questo episodio dovrà combattere per salvare il suo amore e tutto ciò a cui tiene. Non c’è ancora una data di pubblicazione, purtroppo i tempi editoriali a volte possono essere titanici. E l’autore non ha voce in capitolo. Per questo approfitto di questa intervista per dire ai miei lettori: fate sentire il vostro affetto per Scarlett scrivendo all’editore o tramite la pagina fb di Chrysalide che dà la bella opportunità di comunicare direttamente con loro.

Striges è un romanzo pieno di sentimenti. Sentimenti a tutto tondo e in tante diverse sfumature. Ma soprattutto l’ho trovato pieno di messaggi”. C’è un “messaggio” che ti sta a cuore più degli altri?
Che la diversità da quella che definiamo comunemente massa e da cui a volte ci si sente giudicati è un tesoro e non una maledizione, è ciò che ci rende unici e per questo speciali e può essere il nostro punto di forza.

C’è qualche personaggio di Striges che nasconde dentro di sè un po’ più di Barbara?
Regalo a ognuna delle mie protagoniste una caratteristica che mi appartiene. Ma si tratta sempre di un piccolo dettaglio. Quando scrivo, i personaggi escono prepotentemente dalle pagine e si appropriano delle loro caratteristiche, vizi e virtù al punto che a volte penso che esistano già in una dimensione parallela e il compito dello scrittore, al pari di un medium, sia quello di portarli nella nostra realtà, tramite le pagine dei libri.

Puoi darci qualche anticipazione sul seguito di Striges la promessa immortale?
Posso assicurarvi che sarà sorprendente e avrà un’ambientazione molto diversa dalla Milano decadente del primo volume. Ci saranno nuovi personaggi tra cui nuove streghe e, a proposito di Scarlett, mezzi demoni.

Hai un consiglio per chi vorrebbe intraprendere questo mestiere?
Non c’è un trucco per essere notati dal grande editore, ma ci si può arrivare procedendo un passo alla volta e dimostrando la propria professionalità.

Per tentare di vincere la copia di Striges, andate qui: http://sognandotralerighe.blogspot.it/2013/03/intervista-barbara-baraldi.html

La fotografia è di Federica Kikka Verduzzo.

 

Striges: la recensione per Urban Fantasy firmata Roberta De Tomi

Oggi vi propongo la recensione di Striges uscita sul portale Urban Fantasy e firmata dalla giornalista e scrittrice Roberta De Tomi, sempre attenta alle problematiche legate all’essere donna e che ha saputo esaminare il testo con una profonda sensibilità. 

Dante interpreta Nosferatu. Foto di Emanuela ZiniUn romanzo che conferma, ancora una volta, il talento narrativo e la versatilità di Barbara Baraldi.

Tra fantasy e romanzo di formazione, il nuovo lavoro dell’autrice considerata la regina del Nuovo Gotico italiano, ammalia trascinando il lettore nel cuore di eventi sviluppati sul tema dell’amore impossibile, reso in tutta la sua complessità, grazie a uno stile inconfondibile e a un’impeccabile costruzione.

Quando l’antica cultura popolare incontra e s’immette in un contesto contemporaneo, nuovi spiragli si aprono, abbattendo pregiudizi e dimostrando la labilità del confine tra il bene e il male. Accade in Striges, il dark fantasy che riprende e approfondisce tematiche presenti anche nella saga di Scarlett; nel nuovo lavoro la promessa immortale è sancita dai due protagonisti, una strega e un Inquisitore, legati da un sentimento “proibito”, quell’amore impossibile, ma proprio per questo, tanto più “eroico”, che ha visto protagoniste le coppie più celebri della letteratura mondiale. La penna di Barbara Baraldi intesse la tela di un mondo possibile che cattura il lettore in un vortice di emozioni, accresciute dall’evolversi e dal successivo precipitare degli eventi. Al centro di questi, si pone la giovanissima Zoe, che al compimento dei diciassette anni, viene iniziata a un segreto che la riguarda personalmente. E da questo momento per lei inizia un percorso di maturazione e di presa di coscienza, che le fanno capire di essere “speciale”, e non una nerd da ostracizzare perché “diversa”.

Tenere in mano una farfalla, equivale a tenere in mano un sognoDa sempre Zoe è vista con sospetto, a causa degli occhi gialli e del carattere introverso. Isolata da tutti (ma non dall’amica Chloe), la ragazzina, orfana di madre, convive con un padre che in tempi di crisi economica è spesso assente per lavoro. Un giorno la ragazzina, trova e adotta un furetto, Nosferatu e, successivamente, scopre per caso una lettera della madre, che le consente di accedere a inquietanti verità: Zoe scopre di essere una strega, come la donna, morta in tragiche circostanze, e come Sam, la proprietaria del Bloody Mary, che, pur in maniera conflittuale, la accompagna nel percorso di iniziazione magica. A complicare la situazione è l’amore per Sebastian, un bellissimo giovane, che scopre essere un Inquisitore. Il loro legame è in realtà “vecchio di quattrocento anni” e… impossibile, proprio perché appartenenti a diversi schieramente. A questo punto Zoe è costretta a compiere una scelta, in vista di una battaglia che si prospetta sanguinosa…

Il termine striges (al singolare, strix), letteralmente significa animale notturno e indica animali (gufi, barbagianni etc…) che, secondo le antiche tradizioni popolari, incarnano quella saggezza, di cui anche le streghe sono detentrici. Basti pensare che la wicca è una “donna sapiente”, con un’accezione positiva che si riconnette ai culti della Dea, riesumati negli ultimi decenni. Nel corso dei secoli, con l’affermarsi della società patriarcale e con la diffusione del cristianesimo, le antiche concezioni vengono assorbite, al punto che la strega diventa una figura negativa, contrapposta a quella “angelicata” della donna madre-Madonna. Una dicotomia che confluisce nella tradizione fiabesca, con la contrapposizione fata-strega. Nel romanzo di Baraldi, viene riesumato il concetto positivo di questa creatura, ben oltre le schematizzazioni. La strega è la detentrice di un potere immenso, visto con sospetto da coloro che incarnano un’autorità precostruita, ovvero gli inquisitori. Zoe è una predestinata, la cui figura evoca quella di altre streghe celebri.

Dalle sorelle Halliwell della serie cult Charmed, alla Sarah di Connie Furnari (autrice di Stryx), passando per le tre amiche di Eastwitch, sedotte dal diavolo-Jack Nicholson, questa figura è diventata protagonista di molte vicende che hanno appassionato milioni di followers nel mondo. Diverse le sfumature rese: alcune connesse ai più classici e già citati schemi fiabeschi; altre legate al sapere detenuto dalla strega, che proprio per questo, è vista con sospetto. Zoe ha negli occhi la diversità che la porta a essere ostacizzata. Per questo suo connotato i compagni di scuola faticano ad accettarla, atteggiamento che porta la ragazzina a sviluppare una forma d’insicurezza che le impedisce di mostrare le proprie, innegabili qualità. Zoe è un’esclusa, non come la protagonista dell’omonimo romanzo di Pirandello, ma perché diversa, esattamente come quelle donne che l’Inquisizione ha mandato al rogo. Donne scomode, perché hanno conoscenze che rischiano di mettere a repentaglio l’autorità che basa il proprio potere su scritti ufficiali, volti a fidelizzare e omologare la gente, in cui viene innestato il germe del pregiudizio sociale.

Una giovane donna “speciale”, ma che sembra incapace di amare; finché non incontra Sebastian. E allora, pur tra il disappunto di Nosferatu, che si rivela essere il suo famiglio, il cuore si scioglie, abbracciato dall’amore. Zoe impara il significato di qualcosa che aveva sempre guardato con sospetto, ma al contempo, è costretta a fare una scelta. Il legame con Sebastian è antico; Barbara Baraldi richiama la situazione vissuta dalla Luce della saga di Fallen, con un amore reincarnato e impossibile, che può determinare la morte. L’accostamento è lampante, complici anche le affini atmosfere dark; l’autrice italiana però si avvale di una costruzione che attinge fortemente al thriller, oltre che al suo personalissimo stile. D’altro canto, il tema dell’amore “alla Giulietta e Romeo”, viene già sviluppato nei due libri dedicati a Scarlett, sulla scia del tema “angeli e demoni”. Rispetto ai precedenti, Striges rappresenta un ulteriore “passo avanti” per una delle penne più versatili del panorama editoriale italiano e uno dei lavori più affascinanti.

Foto di Ilenia RestaniPersonaggi, ambientazioni, costruzione: i tasselli del gioco narrativo sono incastrati perfettamente, senza mai risultare scontati. Barbara Baraldi dimostra ancora una volta di saper ideare storie strutturate su escalation in cui i colpi di scena sorprendono. Lo stesso discorso vale anche per il finale, che lascia con il fiato sospeso e sorprende (in attesa di un nuovo capitolo delle vicende di Zoe e Sebastian?). Come per altri, anche questo lavoro si arricchisce di un citazionismo prezioso, che attinge a varie discipline artistiche. Un esempio sono i titoli di film noti, quali So cosa hai fatto, Giovani streghe, Fuoco cammina con me. E nella storia si crea il parallelismo con il dramma di Paolo e Francesca, attraverso un procedimento metanarrativo che viene portato in scena dagli stessi Zoe e Sebastian, cui non a caso Barbara Baraldi fa interpretare anche Giangiotto, il marito assassino, evocando in tal modo, la duplicità della figura che è amante, ma anche mortte per Zoe. Come per i due amanti di Rimini, quello tra Zoe e Sebastian è un sentimento complesso, in quanto li mette di fronte a scelte difficili, che li rende autentici eroi.

La prima foto è di Emanuela Zini, mentre la foto che chiude l’articolo è di Ilenia Persefone.

 

Striges: la recensione di Glauco Sivestri.

Oggi vi propongo una recensione di Striges pubblicata sul blog di Glauco Silvestri. Ma le sorprese non sono finite perché Glauco ha preso in mano i pennelli per regalarmi un’illustrazione davvero a tema “magia e streghe”.
barbara baraldi_smlStriges è il nuovo romanzo di Barbara Baraldi, una autrice di cui sui miei blog avete sicuramente parlare spesso perché (lo ammetto), fino a oggi non mi sono perso nessuna sua pubblicazione.
In questo Striges Barbara affronta un argomento sfizioso, ovvero la stregoneria. Ambientato a Milano, il romanzo racconta la storia di una diciasettenne dalla storia triste (mamma uccisa in una rapina, rapporto con i compagni di scuola difficile, padre pressoché assente) che, al momento del suo compleanno, scopre poteri magici che le erano sempre stati tenuti nascosti. Il rapporto tra Zoe (la ragazzina) e i suoi poteri è di difficile sbroglio. Ad aiutarla è una ragazza, Sam, che gestisce un locale vicino al suo liceo, ovvero il Bloody Mary, e che lei frequenta assiduamente. Anche Sam è una strega. E’ lei che le rivela tutto quanto possa servire a Zoe per affrontare la ‘nuova’ realtà in cui è stata proiettata, ed è lei che le rivela anche i pericoli che si troverà costretta ad affrontare.
Il mondo della magia è infatti minacciato da due differenti avversari. Gli inquisitori, da sempre alla caccia delle streghe in quanto simboli malvagi, spinti dal desiderio supremo di salvare il mondo, e da quello più terreno di appropriarsi dei loro poteri. Le Arpie, ovvero delle streghe che hanno ceduto l’intera loro essenza a un uso malvagio dei poteri che possiedono, ne sono diventate schiave, perdendo così ogni rapporto con il mondo ‘normale’. Queste ultime cercano di corrompere le streghe appena ‘nate’ (i poteri si rivelano al diciassettesimo anno), e quindi ancora incapaci di gestire la magia che è in loro, e di eliminare le streghe che si oppongono a questo arruolamento forzato.
Zoe scopre inoltre che il suo destino è legato anche a quello di un inquisitore. 400 anni prima, in un’altra vita, i due erano amanti. Ovviamente la relazione era nascosta ma… il finale tragico, un incantesimo, l’amore… gli spiriti dei due amanti si sono reincarnati in Zoe e Sebastian, quest’ultimo è l’insegnante di teatro del liceo di Zoe.
Trama fitta, complicata, piena di colpi di scena, studiata per un pubblico giovane (questo libro è uno Young Adult), ma che può essere apprezzata anche dagli adulti. L’autrice è abile a mescolare la quotidianità con il mondo della magia, a rendere Milano più attraente, a creare una storia piena di richiami a vicende passate senza neanche troppo nasconderle. Ho apprezzato tantissimo la costruzione dello spettacolo teatrale su Paolo e Francesca, storia che potrebbe ridipingersi sulle figure di Zoe e Sebastian (come in effetti avviene). Ho amato la capacità, tra l’altro presente in tutti i lavori di Barbara, di amalgamare musica e narrativa. In ogni suo libro la musica detta il ritmo della narrazione, in ogni suo libro la musica è filo conduttore della narrazione. In questo libro la musica è anche un personaggio attivo della narrazione.
Barbara ha uno stile delicato, giovane, innocente. Immagino sia questo che è tanto amata dai giovani. Ma è anche graffiante quando serve. E’ potente al punto da trasformare in immagini le descrizioni. Lo scontro sulla cima del Duomo è… dipinta con le parole. E altrettanto potenti sono gli scontri con l’Arpia che la perseguita (che Zoe chiama Cappuccetto Indemoniato, forse un termine un po’ infantile, ma che collima con il personaggio della ragazza, per certi versi già autosufficiente, per altri ancora molto bambina). Il finale roccambolesco costringe a trattenere il fiato fino all’ultima riga… e guai a interrompere la lettura prima di arrivare in fondo, perché i colpi di scena sono continui, inaspettati, inimmaginabili e… agghiaccianti.
Se devo trovare un difetto… e mi devo sforzare per farlo… ahahahah… è che finisce, e io vorrei già avere tra le mani il suo seguito. Perché in Striges si legge la nascita di una strega, ma da questo libro si intuisce una infinità di potenziali prosecuzioni che, uffa, aspettare che vengano scritti è dura!
Conoscendo bene le opere di Barbara, posso affermare che Striges è probabilmente il suo miglior lavoro. E’ la giusta evoluzione di Scarlett, più maturo, più ricco di ingredienti, più intrigante. I personaggi hanno spessore da vendere. Si tratta di un lavoro davvero curato in ogni dettaglio. Davvero un bel libro, una bella storia.

 

Striges: la recensione di Sognando tra le righe.

E’ uscita di recente sul portale http://sognandotralerighe.blogspot.it/ la recensione di Striges a opera di Sangue blu. Una recensione che trovo abbia colto in pieno l’essenza del romanzo, accurata e da cui trapela un folle amore per la lettura. Ve la propongo anche qui, sul mio sito ufficiale.

Striges-400

“E’ incredibile come spesso i momenti indimenticabili della vita arrivino senza la minima preparazione. Possiamo affannarci a costruire a tavolino un appuntamento perfetto, ma niente è paragonabile alla pura felicità che può scatenare una sorpresa.”

Chi non conosce Barbara Baraldi? Tutti gli amanti del gotico, dell’ urban fantasy, delle favole nere, della scrittura italiana inquietante ed evocativa hanno già avuto modo di leggerla ed apprezzarla in almeno uno dei suoi ormai numerosi scritti. In questo libro, in particolar modo, avranno l’occasione di ritrovare una Barbara ancora più “matura” e complessa che ci regala un romanzo corposo, coinvolgente e dai mille spunti. Ma se c’è ancora qualcuno che non conosce la sua abilissima e personalissima penna, beh, questa secondo me è proprio l’occasione giusta per farlo!

Striges, la promessa immortale è un favoloso biglietto da visita per entrare nelle sue atmosfere gotiche e fiabesche intrise di poesia, oscurità, magia, modernità e al contempo disincantato realismo.
Un libro dove si rincorrono luci ed ombre e che rappresenta, al di là dell’aspetto fantasy, un originale romanzo di formazione in cui la protagonista, Zoe, compie un percorso diretto all’accettazione di sè e della propria diversità, al recupero degli affetti e della memoria e al superamento di una malinconia quasi “genetica” che l’accompagna fin dalla nascita e all’elaborazione del lutto più doloroso che si possa sperimentare, ovvero la perdita di una madre.
A non sentirsi più arrabbiata col mondo.
E per fare tutto questo si avvarrà non soltanto di tutta una serie di eventi straordinari, ma soprattutto di un carosello di personaggi che le ruotano intorno e che hanno tutti un ruolo ben preciso.

Famiglia; Amicizia; Amore;
Tradimento; Solidarietà (soprattutto femminile)
Integrità; Sincerità; Fiducia (negli altri e soprattutto in sè stessi);
Fanatismo; Storia; Natura; Potere;
Riflessione sulle conseguenze che le nostre azioni possono avere sugli altri…
Questi i temi affrontati.

In un’ambientazione tutta italiana, Milano fa da gotica e febbrile cornice alle vicende di Zoe, che tra vetrine scintillanti, feste in maschera, scuola e recite teatrali, diventa anche il campo di battaglia di una lotta atavica fra Bene e Male, tra Luci ed Ombre, tra “Giusto” e “Sbagliato” dove in realtà nulla è come sembra.

Perchè “Chi” ha deciso infatti “Cosa” sia giusto o sbagliato?
Quanti errori la Storia ha compiuto in nome di un’ideale, di una fede o soltanto di un pregiudizio?
In questo romanzo sicuramente non si vogliono dare o trovare le risposte a questi enormi concetti… ma certamente è un piacevole e coinvolgete “film su carta” che ci accompagna in una nostra personale riflessione sul fatto che la Storia dovrebbe essere Maestra. E se anche il più delle volte non ci riesce, non dobbiamo perdere la speranza…
Dobbiamo credere in noi stessi;
Nell’amore per noi stessi – che poi è l’unico modo anche per poter riuscire ad amare davvero gli altri – e avere fiducia nella forza della diversità che spesso è una cosa positiva e non dovrebbe farci sentire degli alienati.

Ed ecco che la Vita diventa la vera Magia… Mettere armonia nella confusione, nei sentimenti contrastanti, nelle pulsioni contrastanti che albergano dentro ognuno di noi e sembrano inconciliabili: amore, odio, paure e desideri. Sperimentare che “ogni crisi personale, per quanto profonda, turbolenta e traumatizzante reca con sè un elemento positivo: indica la via per un possibile cambiamento interiore, alla scoperta di nuove potenzialità e nuovi valori”.

Una lettura emozionante quella che ci regala Barbara col suo Striges.

Vivida, intensa, evocativa…
Gotica e un po’ thriller, come è nel suo migliore stile, ma anche tenera ed appassionata…
Che ci “insegna” o ci “ricorda” che il Mondo è Magia ed ogni luogo conserva in sè la memoria di quello che vi è accaduto… e tutti noi, anche se alcuni più di altri, potremmo entrarvi in contatto.
Una lettura adatta a qualunque tipo di pubblico perchè sa coinvolgere e entusiasmare per molti aspetti.

Al di là della bella storia d’amore tra Zoe e Sebastian, quello che a me ha più colpito ed emozionato è stato il rapporto tra Zoe e suo padre e il loro modo di affrontare e poi superare insieme il dolore per la perdita della donna che era il loro più grande punto di riferimento e come tornano ad essere una Famiglia.
E poi è molto ben sviluppato il tema dell’Amicizia, in tante sue sfaccettature.
L’ amicizia del “cuore”, quella che ti fa sentire sorella di chi per nascita non lo è. ( Chloe )
L’amicizia di chi attraverso di essa vorrebbe arrivare a qualcosa di più. (Damiano )
L’amicizia inaspettata che scaturisce da un’iniziale antipatia o incompatibilità. ( Angelica )
L’amicizia di chi ci vuol bene e ci protegge anche da “lontano” ( Sam )
L’amicizia apparente, di chi emula o invidia ( Federica )
L’amicizia fedele e il conforto che solo un amico “a quattro zampe” sa dare… ( Nosferatu)

Vi sembrerà che io abbia scritto anche troppo… ma vi assicuro che questo libro è tutto da scoprire! Vi lascerà piacevolmente colpiti e con una voglia matta di andare avanti in questa storia in cui vince il cuore, ma che ci lascia di stucco sul finale con un colpo di scena che ci fa presagire uno sviluppo di serie entusiasmante e dalle mille sorprese!

Consigliatissimo!

 

Siamo streghe, ma nascondiamo la nostra vera natura

Tante volte mi hanno chiesto: perché scrivi? È una necessità per me, rispondevo. Se non scrivo sto male, la mia anima ne ha bisogno. Oggi voglio cambiare risposta: scrivo per lettori come Claudia. Scrivo perché le emozioni fanno nascere altre emozioni, quelle che scaturiscono dalla lettura. Siete voi, amati lettori, con le vostre mail cariche di affetto e sensazioni e poesia, la linfa che mi dà la forza. Non posso ringraziarvi pubblicamente uno a uno, lo faccio sempre in privato, ma posso regalarvi le parole di Claudia, come lei generosamente ha fatto con me. Claudia che si fa portavoce di tutte le streghe, uomini e donne, giovani e meno giovani, che ancora sanno emozionarsi attraverso le pagine scritte. Quel romanticismo legato alla parola che mi ha sempre fatto trovare rifugio nei libri. Questo post è un grazie, che viene dal profondo del mio cuore.

Lilith«Lo faccio un’altra volta: scriverti sull’onda dello scompiglio dopo aver appena finito un tuo romanzo.
Ho aspettato un mese perché Striges arrivasse tra le mie mani.
L’attesa però è stata ripagata pienamente e ho ancora negli occhi, sulla pelle, nello stomaco e tra le lacrime questa storia. Così ora sarò in attesa di Scarlett e Zoe, una doppia attesa.
Sono ancora intontita devo ammetterlo, ma lucida per poterti dire ancora una volta: Grazie.
Per un’ altra protagonista pronta a crescere nonostante la sofferenza, forte perché forgiata al fuoco della perdita.
Una perdita o ti distrugge senza farti più rialzare o ti fortifica e ti fa andare avanti.
Zoe è meravigliosa, alla ricerca di se stessa ed è un po’ come tutte le donne credo debbano essere: speciale.
Perché credo fortemente che in ogni donna convergano tutte le forze della natura, tutti gli elementi. Il nostro corpo è fatto per questo. Siamo un po’ tutte streghe e dovremmo scoprirlo e accettarlo così come Zoe sta cercando di fare.
Siamo streghe in maniera diversa, ma nascondiamo come Zoe la nostra vera natura.
È questo quello che vedo nella tua storia: la consapevolezza di sé che trova spazio nel dolore, nella normalità, nella propria anima.
Quindi non è solo un romanzo fantasy ma è anche un romanzo di formazione, di crescita interiore per Zoe e forse anche per ogni lettore, o almeno per me è così.
E poi questo amore impossibile e pericoloso: Sebastian ha il profumo della redenzione e della dolcezza. Per questo amore lui ha lottato e ha dimostrato che non ci sono buoni o cattivi, perché in ogni uomo alberga l’ombra e la luce e sta ad ognuno di loro scegliere da che parte stare. E Sebastian lotta per Zoe, per quell’amore che ha dato loro un’altra possibilità da cui non possono più scappare.
Milano, città che non mi piace molto, l’hai resa spettrale e delicata insieme: un luogo di luce ed ombra allo stesso momento.
Tutto in questa storia mi ha scavato la pelle e il cuore. Un’altra tacca per te sul mio cuore che ancora batte velocemente.»

Claudia

Da oggi in libreria: Striges – La promessa immortale

Striges-400Un brano del romanzo:

There is a light that never goes out

Ogni periodo della mia vita era legato a un brano musicale.
Come l’estate di tre anni prima, quando avevo passato un mese intero a casa di zia Elena. Avevo preso l’ultimo treno del pomeriggio, ed ero arrivata in stazione a Como che era già buio. Ma a quel punto mi aspettava una sorpresa: mia zia non era venuta a prendermi.
Avevo dovuto prendere un taxi, e non appena mi ero sistemata nel sedile posteriore era partita una canzone che non avevo mai sentito prima. Take me out, tonight, recitava la prima strofa.
La voce era colma di malinconia, ma seducente. I never never want to go home, because I haven’t got one. Any more. Era così che mi sentivo. Senza più una casa, perché la mia non erano quattro mura, ma il sorriso di mia madre. Era lei che teneva insieme la famiglia e che mediava tra i caratteri spigolosi di me e papà.
La canzone scivolava via, come la strada sotto di me. Il lago era uno specchio argentato, liscio, senza increspature. Sembrava che niente potesse scalfirlo. In quel momento, da sola, in quel taxi, successe un piccolo miracolo.
Ero riuscita a piangere.
All’inizio piccole lacrime come gocce di rugiada, poi era stato come se un argine dentro di me si fosse rotto. Avevo iniziato a singhiozzare, incurante di quello che poteva pensare l’autista. Quel giorno, per la prima volta dopo più di un anno che mia madre se n’era andata, mi ero resa conto che ero ancora viva. Che non ero morta insieme a lei, ma potevo ancora provare emozioni.
There is a light that never goes out, ripeteva il ritornello. Avevo pensato che la luce dentro di me non si era spenta.
Avevo ascoltato quella canzone ogni giorno, quell’estate. E quasi ogni giorno avevo pianto. Per la mia vita che era stata stravolta, e perché sapevo che quello che avevo perduto non sarebbe ritornato. Che sarei cresciuta senza di lei al mio fianco, senza i suoi consigli, senza il suo viso dolce. Che mi sarei addormentata ogni notte senza il suo bacio della buonanotte, e al risveglio avrei dovuto prepararmi la colazione da sola. Fino a quel momento la rabbia mi aveva impedito di accettare che l’avevo persa. Avevo creduto che il mio cuore si fosse indurito come una pietra. Quel giorno, avevo capito che poteva ancora sanguinare.

Esce oggi in libreria il mio nuovo romanzo, Striges – La promessa immortale.

Zoe ha gli occhi gialli come quelli di un animale selvatico. Non ci sarebbe nessun problema se fosse un gatto o una civetta, ma non potendo volare via, un giorno ha dovuto imparare a graffiare. Da allora è Zoe la cattiva e i suoi unici amici sono Chloe, perennemente innamorata del ragazzo sbagliato, e il pianoforte. Solo quando si abbandona alle sue note Zoe riesce a riempire il vuoto che ha dentro e a lenire il dolore per la perdita di sua madre, morta in un misterioso incidente. Il suo cuore è una pietra, e Zoe è convinta che non si innamorerà mai. Fino a quando nella sua vita non irrompe Sebastian, un ragazzo dagli occhi di smeraldo capace di strappare il velo che la protegge dal mondo. Eppure Sam, proprietaria della caffetteria Bloody Mary, la mette in guardia: Sebastian è pericoloso, e lei dovrà rinunciare al suo amore. Zoe è disperata: come può ucciderla l’unica cosa che l’abbia mai fatta sentire viva? La risposta è sepolta in un lontano passato, un tempo buio in cui un Inquisitore arse sul rogo la stessa strega che lo infiammò d’amore…

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