Salvo Zappulla su Art-litteram: Barbara Baraldi, la regina del thriller gotico italiano

È uscito sulla e-zine Art-Litteram un articolo-intervista realizzato da Salvo Zappulla. Un estratto:

Scarlett, la protagonista di questo romanzo, ha sedici anni appena, gli occhi grandi e la purezza nel cuore, non ha ancora dato il suo primo bacio, è timida, insicura, complessata come quasi tutte le ragazze della sua età. Non è particolarmente bella ma piace, ha una sua intima luminosità, una fierezza che la contraddistingue. Ha dovuto ricominciare una nuova vita da quando i suoi hanno deciso di trasferirsi da Cremona a Siena: nuovo istituto scolastico, nuove amicizie, nuovi insegnanti. Le continue liti dei genitori non la agevolano, il fratellino impertinente la innervosisce.

Barbara attorno a lei ha costruito personaggi di grande spessore, veri, dotati di luce propria. C’è l’amica del cuore, lo spasimante non corrisposto, la belloccia della scuola perfida e dispettosa; Ofelia, la ragazza che veste sempre di nero, tanto affascinante quanto misteriosa. Il risultato è un romanzo armonico, gradevolissimo, che si dilata notevolmente con il susseguirsi delle pagine in un coro di voci perfettamente intonate. Un’orchestra di parole cui non è consentito steccare. E poi Mikael, un angelo scaturito dall’inferno, fisico scultoreo e occhi che lasciano senza fiato.

Mikael è il brivido, la passione, il fuoco, la dannazione. Scarlett si vedrà catapultata dentro una storia più grande di lei. Barbara Baraldi in questo romanzo si fa interprete delle problematiche adolescenziali, il malessere, gli amori, le inquietudini, il loro status symbol: il pearcing, il tatuaggio, la musica da sballo, tutto ciò che fa figo. E lo fa con profondità di analisi e una scrittura che rifugge dalle forzature, efficace, minuziosa, leggera.

Fin qui potrebbe essere una storia “comune”, un romanzo destinato a un pubblico giovane ma a un certo punto l’autrice va oltre, si incunea nei labirinti del surreale, si addentra nel campo spinoso della metascrittura, un alternarsi di ombre e creature malefiche che ci riportano alle atmosfere cupe di Edgar Allan Poe. Vita e morte si sfidano, intrecciano relazioni. Esseri delle tenebre entrano in contatto con il mondo dei viventi cercando di sottometterli al proprio volere, i rivali di Dio alla ricerca di un loro regno. Maledizioni che riaffiorano dopo secoli e l’istituto scolastico diventa scenario di sangue.

L’autrice ha la capacità di assemblare sogni e incubi, aspirazioni e delusioni, alterna momenti di frizzante letteratura e angoscianti capovolgimenti. Ma soprattutto sa bene come inventare storie che fanno accapponare la pelle ai suoi lettori. Esplora gli abissi reconditi della psiche umana, costruisce trame dove la suspence si mantiene sempre tesa. Un viaggio nelle fitte tenebre, dove i demoni hanno stabilito fissa dimora e spingono per tornare tra i vivi a placare il loro desiderio di sangue. E da sottofondo la musica, il linguaggio universale della musica, l’ebbrezza di potersi crogiolare al ritmo frenetico del rock.

Ne parliamo con Barbara Baraldi, occhi magnetici in grado di liquefare anche il più resistente degli interlocutori. La intervisto opportunamente munito di elmetto, occhiali a specchio e giubbotto antiproiettile.

Barbara, Scarlett mi ha affascinato, per la freschezza di scrittura, la trama, i colpi di scena, quel misto di realtà e fantasia. Il brivido: c’è un segreto per riuscire a trasmetterlo ai lettori? Cosa significa per te scrivere?

Ti ringrazio molto per le tue parole. Ti posso dire che partecipo con tutti i sensi alle scene che descrivo. Mi commuovo, mi spavento, mi stupisco per la scelta di un personaggio. Cerco di lasciare molta libertà ai protagonisti, di non forzarli. Mi concentro più sulle loro motivazioni che le loro azioni. La scrittura per me è esistenza, è bisogno, è espressione, è ricerca. Se non scrivo sto male, e allo stesso modo se mi sembra di leggere poco sto male. Ho un’idea molto “romantica” della scrittura, e non credo nella scrittura solo per se stessi, o fine a se stessa. Soffro quando un mio manoscritto rimane a lungo fermo, in attesa della risposta dell’editore. Ci sono voluti anni perché alcuni libri vedessero la luce, e ho un romanzo “nel cassetto” per cui so che ci vorranno altri anni. Uso un Pc portatile per scrivere (non mi sono mai avvicinata ai Mac, che usano molti miei colleghi, perché mi dà l’impressione di essere più “freddo”); tecnologicamente non è molto avanzato, anzi ha qualche anno di troppo e soffia, e sbuffa quando fa troppo caldo, ma ci sono affezionata e ce ne vorrà prima che lo sostituisca.

Scarlett è una ragazza del nostro tempo, con tutte le sue insicurezze ma anche capace di grandi lampi e grandi impennate di ribellione per ottenere la propria indipendenza, gli spazi di libertà negati dai genitori. A mio parere fa presa sui giovani perché si identificano in lei, la sentono una di loro. E’ un personaggio destinato a farsi amare. La svolta che mi ha fatto apprezzare ancora di più il tuo romanzo è la forza con cui Scarlett si trova a fronteggiare gli eventi imprevisti, eventi soprannaturali che tuttavia non la scoraggiano, la spingono a indagare, ad andare a fondo per scoprire chi ha assassinato l’amico del cuore. Credo sia un messaggio positivo destinato ai giovani, a non arrendersi, a combattere i casi complicati che la vita pone nel corso della loro esistenza. E’ così?

Personalmente, non mi sono mai posta l’obiettivo di scrivere romanzi “a tesi”, o di veicolare un messaggio in particolare. Penso che le conclusioni spettino sempre al lettore [Continua su Art-Litteram]

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