
Da oggi sono la curatrice di Dylan Dog

Con il caos di questo periodo, non vi avevo ancora parlato di Malestorie, la mia nuova avventura su Dylan Dog Oldboy n.15, a tema Halloween, in uscita in tutte le edicole il 14 ottobre. Tra Creepshow (zio Tibia nel cuore) e i Monty Phyton, una riflessione in chiave dylaniata sul potere delle storie.
Soggetto e sceneggiatura miei e al mio fianco, ai disegni, un ispiratissimo Gianluca Acciarino. «Una terribile minaccia grava su Dylan, la sua ragazza e Groucho, seduti davanti al caminetto, in una stanza liberty arredata a tema Halloween. E la sopravvivenza dei nostri è legata soltanto all’efficacia delle storie di paura che sapranno raccontare…»
Un grande grazie a Franco Busatta che ha acceso la miccia dell’ispirazione per questa storia.
Nello stesso volume, trovate una storia firmata Enna/Piccatto.
Copertina a opera del duo Montanari/Bacilieri.
Domitilla Foster, una psicologa infantile, chiede aiuto all’Indagatore dell’Incubo per rintracciare il piccolo Sam, scomparso dopo che la madre è stata ritrovata morta a causa di uno strano incidente. Dov’è finito il ragazzino? Che cosa ha a che fare suo padre con tutto ciò? E chi sono gli inquietanti, maligni fanciulli che nottetempo, con la complicità delle tenebre, si erano introdotti tra le mura di casa?
Per me questa è un po’ una fiaba della (mala)notte, sul filo di una ninna nanna per (non) dormire. Cosa succede quando il lupo cattivo non fa più paura?
Se siamo tutti burattini nel racconto di un cantastorie, amici immaginari di una coscienza assopita, bambini “perduti” alla ricerca di un rifugio, la risposta che cerchiamo potrebbe essere tra le righe di una vecchia filastrocca… «che è della notte il cuore. Più lunga l’attesa, più forte il dolore».
La copertina di Gigi Cavenago coglie alla perfezione le atmosfere della storia. Benvenuti a “Fearland”, ultimo approdo di una notte che sembra non avere mai fine.
Save the date! L’appuntamento con Torture Garden n.3 è al Cartoomics di Milano (3/4 e 5 marzo 2017), dove sarà possibile acquistare in anteprima l’albo, prima dell’uscita ufficiale in fumetteria e negli store online.
“Torture Garden 3 – Il patto dei fiammiferi” rappresenta il capitolo finale della mia prima miniserie. Al contrario degli albi precedenti, il titolo non presenta il nome di uno dei personaggi, ma svela il momento in cui tutto ha avuto inizio. Lontano nel tempo, nell’Orfanotrofio della signora Woland, dove Travis, Cassandra e gli altri orfani hanno fronteggiato demoni che nessun bambino dovrebbe incontrare.
«Lo capite? Noi siamo il Torture garden. Nei nostri ricordi, nei nostri incubi, sulle cicatrici che portiamo addosso è inciso il nostro passato. È come un demone, che vivrà per sempre dentro di noi.»
Ed è proprio il passato, incarnato dal Suturatore – il serial killer che sta facendo a pezzi i sopravvissuti dell’istituto della signora Woland – che Travis e Cassandra dovranno guardare negli occhi un’ultima volta.
Vita o morte? Salvezza o perdizione? Non ci sono uscite di sicurezza nel mondo di Torture garden. Così come non esiste redenzione. Perché a volte, la vendetta è l’unica scelta possibile.
Torture Garden 3 contiene due episodi di trenta tavole ciascuno (per un totale di 64 pagine). Il primo, Il patto dei fiammiferi, è stato illustrato da Sofia Terzo e Rossano Piccioni, il secondo, Juri, illustrato da Simone Delladio e Rossano Piccioni.
La meravigliosa copertina REGULAR (prezzo Euro 5,90), sanguigna e conturbante, è opera di un artista del calibro di Arturo Lauria.
La copertina VARIANT, come le precedenti, è firmata dal grande Giulio Rincione. È una carezza seducente, in bilico tra EROS E THANATOS. Stampata in sole 200 copie numerate, al prezzo di 10 euro. Non si troverà in fumetteria ma SOLO in fiera.
Potete recuperare i primi due albi di Torture Garden sullo shop online di Edizioni Inkiostro, cliccando QUI, o su Amazon e negli shop online. E, naturalmente, in tutte le migliori fumetterie, dove potete già prenotare la nostra copia del n.3.
Al Cartoomics, sarò a disposizione dei lettori per le dediche durante tutta la giornata di sabato 04 marzo, allo stand di Edizioni Inkiostro. Quel giorno, sarà presente lo staff completo dei disegnatori, per disegni e dediche,mentre per le altre giornate troverete comunque lo staff Inkiostro e il nostro generale Rossano Piccioni. Vi aspettiamo!
Su Lo Spazio Bianco è presente una succosa anteprima di tre tavole, una per ogni disegnatore della miniserie. Per vederle, basta cliccare QUI.
«Ispirato da una storia vera, Torture garden è la discesa negli inferi di una mente criminale, un incubo a mente lucida. Uno scontro con se stessi e con i propri fantasmi. Perché per seppellire il passato, devi riuscire a ucciderlo. Prima che lui uccida te».
Save the date! Sabato 2 luglio sarò ospite del Centro Fumetto Andrea Pazienza al «Porte Aperte Festival» di Cremona, un evento imperdibile che consterà di oltre 60 appuntamenti tra musica, letteratura e fumetti, distribuiti in altrettante location del centro storico di Cremona.
Si fa che ci si vede lì? Ecco il come, dove e quando potete trovarmi:
SABATO 2 LUGLIO – ore 10.00 Piazza S. Pietro «Scrivere tra fumetto e romanzo incontro con BARBARA BARALDI» conduce Alessandro Lucia.
E ancora, lo stesso giorno – 12.45 Hosteria 700 – Piazza Gallina, aperitivo con Alessandro Baronciani e Barbara Baraldi.
Vi aspetto!
Save the date! Venerdì 4 luglio e sabato 5 luglio l’appuntamento è a Schio (Vicenza) in occasione di Comicsland Schio 2015.
Sabato 4 luglio vi aspetto per un aperitivo con autore alle ore 18 presso il Bounty Bar. Parleremo dei retroscena della trilogia Scarlett, di Striges e di tutto ciò che ruota intorno al mondo di streghe e mezzi demoni, ma anche dei miei progetti futuri legati al fumetto e alla «fase Due» di Dylan Dog.
Domenica 5 luglio L’appuntamento è con il Corso di sceneggiatura per fumetti che si terrà al numero 39 di via Capitano Sella. «Un paio d’ore per scoprire i dietro alle quinte sulla nascita di un fumetto, dall’idea allo sviluppo di una sceneggiatura completa. Come si costruisce un personaggio che respira? Cosa significa raccontare per immagini? Come si scrive un soggetto? E quali sono gli errori da non fare in una sceneggiatura? Un corso in pillole, piccolo così, per gli aspiranti scrittori di storie a fumetti, senza alcuna distinzione su stile e preferenze narrative». Il corso è a numero chiuso, ma ci sono ancora alcuni posti disponibili! Vi potete iscrivere tramite Facebook a questo link: https://www.facebook.com/events/1650845595150802/
Vi aspetto!
Come di consueto, eccomi ad elencarvi in miei appuntamenti nell’ambito della manifestazione:
Potrete trovarmi durante la giornata di sabato 1 novembre 2014.
Che tipo di bambini eravate, voi? Io ero una bambina silenziosa, di quelle vagamente inquietanti che non ti accorgi quando ti arrivano alle spalle. E che magari ti sorprendono con una domanda difficile, di quelle a cui non sai se rispondere con un sorriso di circostanza o con un aforisma tratto da un libro. C’è una notizia di cui voglio parlarvi, oggi, ma devo partire da lì, quando ero alta “due mele o poco più” e avevo ereditato da un lontano cugino uno splendido action figure di… Skeletor! Gli mancava un braccio, ma a me la cosa piaceva un sacco. Non pensavo affatto che fosse soltanto un giocattolo di seconda mano e forse un po’ inconsueto per una bambina della mia età. Il braccio che gli mancava, per me, era un chiaro segno del suo coraggio.
Chissà quanti mostri aveva sconfitto durante le sue avventure, Skeletor. Nella mia immaginazione doveva trattarsi di un guerriero affidabile, uno che non mi avrebbe mai piantata in asso. Con lui avrei potuto fronteggiare i fantasmi che vivevano nella soffitta. A quei tempi abitavo con la mia famiglia nella casa di campagna dei miei nonni, un’autentica casa da film horror, dove gli specchi nascondono mondi paralleli e di notte i mobili scricchiolano. Ma era dalla soffitta che provenivano i rumori più sospetti, minacciosi. Per accedervi era necessario far scendere una scala cigolante da una botola. Che, naturalmente, mi era vietato anche solo nominare. Mio padre diceva che era troppo pericoloso, ma io ero certa che il vero motivo per cui non potevo salire in soffitta fosse un altro: il patto segreto che aveva siglato con i fantasmi. Perché, altrimenti, gli avrebbe consegnato tutti quegli scatoloni sigillati nei quali non mi era permesso sbirciare?
Così, un pomeriggio, insieme al mio coraggioso alleato Skeletor, ho rubato una torcia elettrica e ho aperto la botola proibita. Riuscite a immaginare una prova di coraggio più grande per una bambina di sei anni con le ginocchia sbucciate? Be’, ora immaginate la mia sorpresa quando aprii il primo degli scatoloni e scoprii che… era pieno di fumetti! Erano i fumetti di mio padre, quelli da cui non era mai riuscito a separarsi perché, si diceva, i fumetti sono cose da ragazzini, mentre lui, ormai, era un uomo. Io penso che non si è mai abbastanza grandi per leggere un fumetto, ma questo, all’epoca, non ero ancora in grado di argomentarlo.
E così ho scoperto che la soffitta di casa era infestata, sì, ma di storie. Li ho letti tutti, i fumetti di mio padre, a partire dalla sua collezione di Alan Ford. Ma è stato da adolescente che ho cominciato a comprare una serie in cui mi riconoscevo più che in qualunque altra, il mio primo amore “di china”: Dylan Dog. Fantasmi, incubi, ossessioni. Li ho ritrovati tra le pagine prima ancora di sapere che, un giorno, l’indagatore dell’incubo l’avrei incontrato per davvero.
Così, dopo la mia storia Il bottone di madreperla, uscita nel Color Fest, eccomi ad annunciare che sto lavorando alla mia prima sceneggiatura per la serie regolare. Una storia fatta di ossessioni che nasce dai fantasmi di quella soffitta. Una storia gotica che vorrei esprimesse la sensualità del lato oscuro. E sono grata a Roberto Recchioni, il curatore della serie, che ha creduto fortemente nel progetto al punto di assegnarmi come disegnatore il principe delle tenebre del fumetto italiano: Nicola Mari.
Io e Nicola uniremo le rispettive visioni crepuscolari. Averlo al mio fianco in questa avventura è come avere al mio fianco Skeletor, quando ero bambina. Salire i gradini cigolanti che portano a una soffitta buia e attraversare quella… zona del crepuscolo che confina tra l’immaginazione e la narrazione.
«Una principessa guerriera che non è disposta a rinunciare ai suoi sogni, pronta ad affrontare creature spaventose per riavere il suo amore. Un indovino che si nutre delle anime dei viandanti. Castelli in grado di spostarsi come le dune del deserto sotto i venti dell’Est. Regni dimenticati popolati di antiche divinità. Un’intrigante fiaba gotica tra le più celebri rinasce a nuova vita, tra fascino e meraviglia, grazie all’inedita collaborazione tra Barbara Baraldi, scrittrice gotica dalla verve immaginifica, e il supereroe dei comics Lucio Parrillo, abile come pochi altri a ritrarre potenti e suggestivi scorci di fantasia lanciata a briglie sciolte. Una novella illustrata che è già un evento.»
Aurora – Sleeping beauty è un progetto che ho a lungo cullato nella mia mente e che finalmente vede la luce. La volontà di scriverlo nasce dal mio amore per la narrativa fantastica, ma soprattutto dalla mia passione per le tradizioni popolari e per le fiabe anche se, come evidenzia la stupenda copertina di Lucio Parrillo, la “bella addormentata” protagonista di Aurora – Sleeping beauty al ruolo remissivo di principessa addormentata in attesa di un bacio di risveglio preferisce un’attitudine combattiva, determinata a riavere ciò che le è stato strappato via da un crudele incantesimo: la sua identità, la possibilità di scegliere, la speranza. Aurora rivendica il diritto di vivere un amore da fiaba insieme al “suo” principe, ostaggio del Deserto dell’Oblio, un mondo dove i sentimenti e il tempo hanno perso di significato.
La tentazione di rovesciare la prospettiva della Bella addormentata così com’è tramandata dalla tradizione popolare è stata insopprimibile: in Aurora – Sleeping Beauty Aurora/Rosaspina si risveglia dopo anni o forse secoli di sonno, nell’intimità della sua stanza, all’interno di un castello cristallizzato nel momento del ballo per il suo fidanzamento. Un luogo dove tutti gli specchi sono stati infranti, e dove tutte gli ospiti sono stati tramutati in statue di sabbia. Un luogo dove ha fatto prepotentemente il suo ingresso il perturbante, quella sensazione familiare ma allo stesso tempo estranea che precede la paura. Per questo motivo e per la natura “forte” di alcune illustrazioni e tematiche, Aurora – Sleeping beauty può essere considerata una sorta di fiaba illustrata per adulti.
Aurora non si arrende, Aurora combatte indossando l’armatura della determinazione, impugnando la sua spada. Aurora è la Guerriera vestita di sangue, unica superstite di un regno precipitato nell’oblio per volere di una regina malvagia. Ad accompagnarla nell’impresa ci sono un demone in cerca di vendetta, un’assassina che nasconde un terribile segreto, una feroce creatura che solo Aurora può addomesticare e due discendenti del misterioso popolo Fae.
Questo volume non avrebbe mai visto la luce se non fosse stato per l’incontro con uno straordinario artista: Lucio Parrillo, talento nostrano prestato ai comics americani, un campo in cui si è distinto per la grande forza evocativa delle sue copertine, autentiche opere d’arte che realizza in olio su tela seguendo la tecnica dei grandi maestri del Rinascimento. Le figure femminili di Lucio sono carnali, sono forza e sensualità allo stato brado. Ogni illustrazione presente nel volume è come un quadro di feroce bellezza. A credere nel progetto fin dagli esordi è stato l’editore Pavesio, che pubblicherà il volume in edizione pregiata, tutto a colori, con copertina rigida.
La presentazione di Aurora – Sleeping beauty è fissata per sabato 12 aprile alle ore 12 al Torino comics (padiglione 2, Lingottofiere) presso la Sala Blu. Con me ci sarà, naturalmente, Lucio Parrillo, l’editor in chief di Pavesio editore Fulvio Gatti, ma anche un ospite d’eccezione: il regista e sceneggiatore Marco Ponti. L’evento è di quelli memorabili, quindi, mi raccomando, non mancate!
Per tutti i lettori e gli amici che non hanno potuto partecipare alla prima presentazione ufficiale del volume The making of Aurora- Sleeping beauty (Pavesio), che si è tenuta al Florence Fantastic Festival qualche settimana fa, c’è una bella sorpresa.
Alla fine dell’evento il mitico Giac di Mondo Nerd ha fatto a me e a Lucio Parrillo una video intervista in cui parliamo della genesi del volume e diamo qualche anticipazione su Aurora- Sleeping beauty che presenteremo al prossimo Lucca Comics and games.
L’intervista è disponibile a questo indirizzo.
Una notizia che mi sta particolarmente a cuore. È con orgoglio, ma soprattutto con tanta emozione, che annuncio l’uscita, ad agosto, del Dylan Dog Color Fest n.9
Il motivo? Perché all’interno ci sono quattro storie inedite, interamente a colori, tra le quali… la mia prima sceneggiatura dell’Indagatore dell’Incubo!
Una storia di 32 pagine intitolata Il bottone di madreperla, il mio contributo a un personaggio che amo moltissimo e che è stato creato dalla penna di Tiziano Sclavi.
Ai pennelli, il disegnatore Paolo Mottura. Quando ho visto le tavole in anteprima, mi ha lasciato a bocca aperta per la morbidezza del tratto e la spettacolarità delle inquadrature.
Dal sito di Sergio Bonelli Editore:
Il bottone di madreperla
Soggetto e sceneggiatura: Barbara Baraldi
Disegni e colori: Paolo Mottura
Una vecchia signora, proprietaria di una merceria, ha un problema con le migliaia di bottoni del suo negozio che qualcuno si diverte a buttare per aria ogni notte. La donna sospetta che dietro questo continuo putiferio si nasconda un’infestazione di gremlin!
Una tavola della storia, splendidamente disegnata da Paolo Mottura e riportata dal sito DDcomics:
La recensione di Bloodymilla apparsa sul sito In genere cinema:
Barbara Baraldi, apprezzata scrittrice di Genere, autrice di romanzi come La bambola con gli occhi di cristallo e Scarlett – Il bacio del demone, proclamata dalla critica come “la regina del gotico italiano”, si lancia, grazie a DelosBooks, nella sua prima avventura nel mondo delle nuvole parlanti.
Proprio per la Delos, all’interno della collana “Neverland”, curata da Stefano Fantelli e Gianfranco Staltari, la Baraldi firma la sceneggiatura della sua prima graphic novel, ovviamente senza abbandonare il mondo immaginifico-letterario a lei più consono.
Bloodymilla [2011] è una storia di vampiri, che va un po’ a scavare nella bara del non-morto fenomeno delle vampire a fumetti degli anni ’70; un omaggio dell’autrice e ad un modo ormai dimenticato di unire horror, eros, storie e disegni, che nella sua personale lettura si colora di molti nuovi spunti, a partire da un’ambientazione storica strettamente contestualizzata [perfettamente fotografata dall’incipit “Il secolo dei lumi ha lasciato il passo a quello degli incubi”], per finire con l’allargarsi del mondo vampirico a tutta una serie di altre creature a queste affini [demoni e mutaforma].
Un’avventura tutta al femminile quella di Bloodymilla, dove alla protagonista e all’autrice, si aggiungono anche la disegnatrice e colorista Roberta Ingranata e l’addetta alle chine Elena Cesana.
La baronessa Camilla di Calcara è una donna bellissima, trasformata in Continue reading
Finalmente in libreria la mia prima graphic novel. Una storia gotica ambientata a metà dell’Ottocento con protagonista Bloodymilla, una vampira che combatte i suoi simili alla ricerca della sorella gemella, Tenebra.
Presentato in anteprima a Lucca comics quest’anno, Il volume – 72 pagine tutte a colori – inaugura la nuova collana Neverland, curata da Gianfranco Staltari e Stefano Fantelli, ed è anche il mio personale tributo alle vampire dei fumetti italiani degli anni Sessanta e Settanta. I disegni sono delle talentuose Elena Cesana e Roberta Ingranata. La stupenda copertina è invece firmata Marco Dominici.
Il libro può essere acquistato in libreria, in fumetteria, o direttamente sul sito dell’editore Delos books.
Dall’introduzione firmata Staltari-Fantelli:
Raccontarsi storie terrificanti alla luce fievole di una torcia elettrica tascabile è molto divertente e un minimo nostalgico, fa molto film horror very anni ‘80 old style, ma sparare a raffica progetti editoriali ambiziosi è davvero impagabile. Noi comunque abbiamo fatto entrambe le cose, in una torrida serata estiva, complice un pessimo collegamento Internet. Quando poi uno di questi progetti prende vita e ne perdi completamente il controllo come se fosse un virus inattaccabile che contagia tutti quelli con cui viene a contatto allora vuol dire che è successo il miracolo e una danza (macabra) è inevitabile, anche se ti trovi in un luogo pubblico e la gente ti guarda e poi si volta dall’altra parte scuotendo la testa. Del progetto virale in questione, se state leggendo queste righe, vuol dire che ne stringete in mano il primo sanguinoso parto.
Bloodymilla di Barbara Baraldi (inevitabilmente contaminata dal virus) è il primo numero di una serie di graphic novel autoconclusive scritte da autori che abbiamo preso in prestito (rubati) alla narrativa, campo in cui sono già più che affermati, sia in Italia che all’estero. Barbara e le disegnatrici Elena Cesana e Roberta Ingranata (contaminate anche loro, giovani promesse del fumetto italiano, ne sentirete parlare ancora) possiamo quindi considerarle le madrine di questa collana. La casa editrice Delos Books, nella figura di Franco Forte (Contaminato! Contaminato! Contaminato!) ha creduto nel progetto e dopo una lunga e a volte delirante selezione di scrittori e disegnatori, dopo accese discussioni intervallate da divagazioni altrettanto accese, dopo che uno strano cane nero di nome Neve ha rovesciato ettolitri di latte sul portatile che conteneva tutti i nostri appunti, alla fine Bloodymilla è tra le nostre e le vostre mani.
Barbara Baraldi, definita la regina del gotico italiano, artefice di romanzi di successo come Lullaby e Scarlett, ha scritto una sceneggiatura originale e avvincente, una storia popolata da incantevoli vampire e cacciatori di mostri, una favola dark in salsa Cappa & Spada che risponde alla domanda: cosa sarebbe successo se Lady Oscar fosse stata scritta da Mary Shelley? Attraversate dai fulmini scaturiti dalle matite e dai pennelli di Elena e di Roberta le visioni di Barbara hanno preso vita. Andate a vedere i cavalli a pagina 24 e diteci se non avete l’impressione che stiano per uscire dalla pagina. Noi un ingrandimento di quei cavalli l’abbiamo appeso alla parete e ogni volta che passiamo da lì ci spostiamo per non essere travolti.
Ennesimo contaminato, last but not least, l’artista internazionale Marco Dominici ha confezionato l’abito di Bloodymilla realizzando per noi la splendida immagine di copertina. Che siate burattinai crudeli o burattini danzanti, che siate damigelle assetate di sangue e allergiche al sole o cacciatori di creature demoniache, l’unica cosa certa è che state per essere contaminati.
È uscito il n.2 della rivista Touch (Coniglio editore) con una mia intervista, realizzata da Sergio Gilles Lacavalla. Un estratto:
Barbara Baraldi ha paura del buio. «Non ho mai smesso di aver paura del buio», confessa. «Parlo del buio dell’anima, della noia, dei malesseri nati nelle società del consumo». Eppure, davanti a quel buio, ogni volta spalanca i suoi grandi occhi azzurri per guardare cosa si cela in esso. Continue reading
È finalmente pronto il booktrailer di Scarlett! La canzone che fa da colonna sonora è degli Stardom e si intitola «Stagione di Dolly» (e potete ascoltare gli altri pezzi del loro nuovo album nel loro myspace www.myspace.com/stardom.mi). La voce narrante come sempre è della bravissima Gabriella Riva (www.myspace.com/yrbagvoice). Spargete la voce! 🙂