Dylan Dog «La mano sbagliata»: i commenti della rete

Studio di Nicola Mari per una scena de «La mano sbagliata»
Studio di Nicola Mari per una scena de «La mano sbagliata»

La rete ha espresso il suo verdetto sull’albo di Dylan Dog La mano sbagliata da me sceneggiato e illustrato da Nicola Mari. Ecco alcuni stralci dai blog che ne hanno parlato. Vi ricordo che l’albo sarà in edicola fino alla fine di settembre, quindi non è tardi per aggiudicarvene una copia e… esprimere la vostra opinione!

Secondo Simone Stefanini di Dailybest «Dylan torna ad essere dark, i Joy Division fanno da colonna sonora e l’atmosfera che si respira non è troppo lontana da quella che si respirava sugli scalini di Campo di Marte a Firenze leggendo “Il lungo addio” mentre aspettavamo che aprisse il Palasport per vedere i Cure del Wish Tour».

Roberto Meattini su L’angolo Dylan-Dogghiano del blog La voce di Thalìa sostiene che «i lettori de La Mano Sbagliata si trovano davanti ad un albo che non esito a definire D.O.C. (Davvero di quelli Originali Cacchio!) La storia messa in piedi da Barbara Baraldi è un notevole giallo noir, avvolto da arte, psicologia e dall’oscurità che la dimensione mortale proietta sull’uomo. In parallelo, giocano un ruolo di primo piano le tavole del maestro Nicola Mari, che mette “nero su nero” il perfetto stile tetro e, per essere banali, Tim-Burtoniano, che completa questo albo e gli dà piena forma».

Per Gianluca Zanzottera di Le conseguenze del troppo tempo libero «Il numero 348 è un’opera così piena e completa dal lato visivo che non necessiterebbe quasi di alcun dialogo, segno dell’ottima coesione che si è instaurata tra disegnatore e scrittrice».

Scrive Emanuele Chisari di Avison magazine: «la storia di amore tra Dylan e Anita non segue le linee classiche degli amori dylaniati, ricca di scene dal sapore dolce ma anche morboso e disturbante, una su tutte il tenero bacio che Dylan stampa sull’arto mutilato di Anita. Una scena con una carica emotiva forte e magnificamente scritta che rimane in testa per ore».

Per Mattia Spadini di Comcsviews La mano sbagliata è «Un albo da amare con ossessione, senza provare alcuna vergogna».

Voce fuori dal coro quella di Michele Garofoli di Lo spazio bianco, secondo il quale «La sceneggiatrice, pur riuscendo a trasmettere bene l’atmosfera malata della vicenda, fallisce nel dare continuità alla storia».

Daniele Ramella su Caffè Saturno sostiene che «è evidente che l’ispirazione e l’atmosfera sono mutuate dai primi film di Dario Argento, ma l’autrice infonde nella trama e nelle situazioni una vena dark che da tempo non si vedeva nel secondo fumetto italiano più venduto. La matita e la china di Nicola Mari sono intinte nelle tenebre dell’incubo e riescono a creare qualcosa che, a sua volta, è arte, più che fumetto».

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Tavola di Nicola Mari per «La mano sbagliata»

Secondo Tonino Monti del Diabolik forum, «I personaggi sono ben allineati nei loro ruoli di sospetti e possibili vittime, nell’apparenza stilizzati in personalità ambigue, ma mai volgari, nella condizione di creare un rapporto che determini la propria supremazia».

Tim Tirelli nel suo blog ricorda che «DYLAN DOG, il fumetto intendo, sta cercando la sua strada, recentemente si è imposto cambiamenti, ha bruciato certezze che davamo per eterne, è chiaro che sia in una fase un po’ brumosa, le storie di BARBARA BARALDI potrebbero incidere non poco nel tracciare i sentieri giusti; il personaggio di ANITA NOVAK dà l’idea di essere qualcosa di più che la protagonista femminile di uno numero solo».

Glauco Silvestri, sul blog Stretto in un angolo, scrive: «Mi piace la femminilità dominante di quest’opera, e l’ambientazione cupa, noir. Il Dylan Dog 348 è un albo maturo, adulto, molto potente. E’ cambiato parecchio dal Dylan Dog che leggevo anni e anni fa. Si tratta di una evoluzione che in parte mi piace, che mi spinge a pensare che il rinnovamento sia orientato a far piacere la testata ad adulti, che poi erano i ragazzini di ieri, quelli che leggevano il Dylan dei primi anni…»

Per concludere questa rassegna, l’opinione di Sara Silvera di Mondo nerd: «Roberto Recchioni alla fine del suo brillante editoriale consiglia di ascoltare “Bela Lugosi’s Dead” dei Bauhaus durante la lettura de “La mano sbagliata” e di esprimere un commento a riguardo. Ho deciso di provare, spinta dalla curiosità. È assolutamente perfetta. Il brano ha la stessa funzione delle litanie durante i riti sciamanici: la linea di basso e il ritmo cadenzato della voce permettono una completa immersione nell’atmosfera della trama. Assolutamente inquietante. Che dire di più? Mille di questi albi».

Dylan Dog «La mano sbagliata» oggi su La Repubblica!

«Il mio Dylan Dog siamo noi, è un uomo con dei limiti, che affronta situazioni più grandi di lui. Ed è la sua normalità inquieta che racconto in “La mano sbagliata” coi disegni di Nicola Mari». Oggi su La Repubblica Bologna una lunga intervista in cui racconto… “Io e Dylan Dog”. Articolo di Alberto Sebastiani.

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Dylan Dog «La mano sbagliata»: Le recensioni di Hermetical e Mangavorever!

11252158_809654725798087_7447243151376883901_nA un giorno dall’uscita ufficiale in edicola, la rete continua a proporre recensioni dell’albo di Dylan Dog «La mano sbagliata», scritto da me e disegnato da Nicola Mari. Oggi vi propongo uno stralcio dagli articoli apparsi sul blog Hermetical e sul portale Mangaforever.

Secondo Hermetical «Colpisce subito (e per tutta la storia) l’abilità della Baraldi, al suo esordio dylaniato, di offrire perfettamente il destro al talento artistico di Mari, mettendo in scena situazioni narrative che permettono di esaltare il tratto decadente di quello che è forse il più grande autore della “età argentea” di Dylan Dog.» Inoltre «l’albo si conferma un esordio eccezionalmente felice. Le nozze alchemiche tra Baraldi e Mari sono decisamente riuscite, e ci auguriamo di rivedere presto la regina dell’orrore in qualche nuova storia (perché non un duetto con Roi?) dove, nelle pozze di neri dylaniate, possa riversare la sua passione scarlatta.» Leggi il post completo qui.

Secondo Mangaforever «La carenza di personaggi di contorno caratterizzati con tale efficacia da restare impressi nella mente del lettore è stato uno dei motivi che ha portato le storie di Dylan Dog ad un evidente calo qualitativo. Anita Novak non avrà le peculiarità di una Bree Daniels o di una Lillie Connolly, amori storici e indimenticabili di Dylan, ma è una dark lady molto ben congegnata e di sicura presa grazie al raffinato lavoro di scrittura di Barbara Baraldi, al suo esordio sulla serie regolare.» Inoltre «la lettura trascina con buon ritmo ed è nella parte conclusiva che la storia fornisce gli apici emotivi di maggiore impatto, il thriller diventa psicologico, la scrittura si fa più affilata e s’intensifica la componente erotica con sequenze a tinte forti. Un Dylan affusolato e dallo sguardo malinconico si muove tra atmosfere dark e disturbanti, si stringe a sensuali figure femminili tra suggestivi giochi di luci e ombra, circondato da scenografie ricchissime e dipinti spaventosi di corpi straziati. L’angolazione d’inquadratura è sempre quella più efficace sul piano espressivo e i primi piani dei personaggi denotano forte intensità.» Leggi l’articolo completo qui.

 

Dylan Dog «La mano sbagliata»: La recensione in anteprima di Badcomics!

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Sul portale Badcomics.it è uscita la recensione in anteprima del mio primo albo della serie regolare di Dylan Dog, «La mano sbagliata». Eccone uno stralcio!

[…] Anticipiamolo senza fronzoli: questo numero che abbiamo avuto il piacere di gustarci in anteprima ci è parso subito di notevole qualità, la miglior presentazione agli esigentissimi fan dell’Old Boy, attestando un grande acquisto per il team creativo dell’Indagatore dell’Incubo.

La trama intessuta sul mondo della pittura e incentrata sul fascino della coprotagonista, l’artista di successo Anita Novak, così come quello della conturbante rivale Rita Leigh, crea un trasporto immediato. Il soggetto è un noir ben congegnato in cui ognuno dei personaggi coinvolti è il potenziale assassino, anche se la principale sospettata è la stessa Anita, il cui estro si è votato alla rappresentazione maniacale della morte dopo un grave incidente subito.

La Baraldi dimostra di conoscere bene il mondo che ruota attorno a Craven Road n. 7, offrendoci una delle più convincenti interpretazioni dell’ispettore Carpenter e una personale e alternativa di Groucho, la cui comicità non è espressa tramite le consuete battute, ma riservandogli una vera e propria gag.

Il racconto è avvincente, intrigante e trasmette l’eleganza tipica di una penna femminile, ma grazie al supporto grafico di un superbo Nicola Mari, riversa tutta la sensualità, il raccapriccio e la morbosità della vicenda narrata…

Leggi l’articolo completo su Badcomics.it

Dylan Dog «La mano sbagliata»: La recensione in anteprima di c4comic!

11252158_809654725798087_7447243151376883901_nSul portale c4comic.it è uscita la prima recensione dell’albo n.348 di Dylan Dog «La mano sbagliata» che vede il mio esordio come sceneggiatrice sulla serie regolare dell’Indagatore dell’Incubo. Eccone uno stralcio!

TRA LA VITA E LA MORTE

Le mie aspettative e la curiosità intorno a questo albo di Dylan Dog erano a livelli inimmaginabili… tutta quest’ansia era giustificata? Risponderò nella maniera più sincera e personale possibile: Barbara Baraldi e Nicola Mari consegnano ai lettori dylaniati uno degli albi più riusciti del rilancio dell’old boy curato da Roberto Recchioni.
Barbara Baraldi è al suo esordio nella serie regolare mensile di una delle testate più monolitiche del fumetto italiano e ciò traspare chiaramente, non tanto per carenze dovute all’inesperienza (di cui non v’è traccia), ma per l’immenso amore e la cura riposta nel confezionare un albo destinato a rimanere nei cuori dei fan.
Dylan Dog sarà portato a ballare un valzer (metaforico e non) con due bellissime artiste: Anita Novak e Rita Leigh, rappresentanti rispettivamente morte e rinascita. Il tormentato eroe avrà il compito di investigare su alcuni omicidi che riprendono le stesse scene strazianti ed inquietanti dipinte da Anita.
Quest’albo si tinge di mille sfumature, vita e morte coesistono nella medesima arte elevandosi vicendevolmente. Questo fumetto tirerà fuori uno dei lati più amati di Dylan: il romanticismo irrazionale ed il suo continuo corteggiare ed essere corteggiato dalla trista mietitrice. I quadri di Anita mettono letteralmente i brividi, tuttavia non si può far a meno di ammirarli e rimanerne affascinati.

[…] Quest’albo si presenta come uno splendido connubio tra quanto ha fatto innamorare i lettori della prima ora ed il tentativo di rinnovo di una serie che merita non solo di sopravvivere ma di terrorizzare senza troppi riguardi migliaia di lettori. Barbara Baraldi conferma il talento e l’alchimia con il personaggiodimostrato nella storia breve scritta per il Color Fest, Nicola Mari impone la propria arte con una classe ed una cifra stilistica fuori misura.
La mano sbagliata non è semplicemente consigliato, è ciò per cui gli amanti di Dylan Dog ogni mese si recano in edicola sperando di trovare la storia che lascia il segno. Preparate i vostri tre euro e venti perché questa volta è andata proprio di lusso!

Articolo di Jacopo Cerretti. Leggi il testo completo su c4comic.it

Dylan Dog n.348 «La mano sbagliata» in edicola dal 28 agosto il mio esordio nella serie regolare!

dylan-dog«Anita Novak è una pittrice all’apice del successo. Ma un terribile incidente l’ha privata della mano destra. Da quel momento, la sua mano sinistra, come animata di vita propria, inizia a dipingere quasi autonomamente, rappresentando la morte. Spetta all’Indagatore dell’Incubo, ingaggiato dall’artista, scoprire il nesso tra gli omicidi tracciati sulla tela e quelli che avvengono nella realtà.»

Questa la trama del n.348 di Dylan Dog come anticipata dal sito di Sergio Bonelli Editore. Ma c’è qualcosa che non poteva essere scritto tra le righe di questa anteprima, e che ha a che fare con le emozioni che mi stanno avvolgendo a pochi giorni dall’uscita in edicola dell’albo, fissata per il 28 agosto. Così come è difficile definire ciò che significa per me esordire sulle pagine della serie regolare dell’Indagatore dell’Incubo e che ho cercato di spiegare in questo post. Dylan è il primo fumetto che ho acquistato quando ero ragazzina e che mi ha sempre accompagnato da allora. Insieme a Dylan mi sono spaventata, mi sono commossa, ho provato empatia per i «mostri». E oggi ho cercato di raccontare una storia “da incubo” con tutto il rispetto per il personaggio di Tiziano Sclavi.

Con La mano sbagliata ho voluto mettere in scena una storia crepuscolare, nera, e al tempo stesso sensuale. È un omaggio ai film noir degli anni Quaranta, quelli dall’atmosfera torbida, avvolgente, e con l’immancabile dark lady in grado di fare a pezzi ogni certezza del protagonista. E come in un film in bianco e nero, Dylan si trova diviso tra la fascinazione per la “pittrice degli orrori” Anita Novak e la sensualità “salvifica” della sua antagonista, la pittrice Rita Leigh.

Come alcuni sapranno, il titolo di lavorazione dell’albo era Le mani di una morta, tributo alla più grande autrice del gotico letterario italiano, quella Carolina Invernizio definita dai detrattori «la casalinga di Voghera» e che a loro rispondeva: «Dei miei critici ho un’allegra vendetta, perché le mie lettrici sono le loro mogli, le loro figlie». E sì, come molti di voi hanno già notato, Anita deve il suo cognome all’attrice protagonista de La donna che visse due volte del maestro del brivido Alfred Hitchcock.

Dylan finisce intrappolato al centro del labirinto di ossessioni evocate dalla Novak e dai suoi quadri, ed è come se ad uccidere sia proprio la dea che domina l’artista: Ispirazione. La stessa dea che, lo vedrete, ha guidato la mano di Nicola Mari che ha illustrato questa storia. Avere avuto la possibilità di lavorare con Nicola è stato un privilegio, lui ha reso vive le mie visioni, impregnando la carta del tormento dei protagonisti, rendendo le loro paure reali. Più di una volta nell’osservare le tavole mi sono trovata con gli occhi lucidi, in una sorta di sindrome di Stendhal in cui sentivo l’abisso che imprigiona i personaggi guardare a sua volta dentro di me.

11745360_10153016601652916_8371385108329938484_nAnita è, a suo modo, un «mostro». La menomazione che ha subito ha segnato per sempre la sua anima. Ma per il suo volto ho chiesto a Nicola di ispirarsi a Veronica Lake, che secondo Bette Davis era “la persona più bella mai arrivata a Hollywood”. Volevo che ogni volta che Anita entrasse in una stanza fosse “una specie di magia”, il tempo si fermasse come quando Barbara Stanwyck scende le scale nella celebre scena de La fiamma del peccato indossando, per la prima volta nella storia del cinema, una cavigliera.

Questa storia rappresenta per me una riflessione sul mondo dell’arte, l’arte che può darti l’illusione di toccare le nuvole, ma che ti può anche distruggere… perché a volte l’arte può essere dolorosa come il risveglio da un incubo.

Già da ora ringrazio tutti quelli che avranno voglia di perdere cinque minuti del loro tempo per raccontarmi cosa ne pensano di questa storia, se hanno apprezzato qualcosa dell’immaginario che evoca. E tutti coloro che, in qualche modo, condivideranno con me questa grande (e spaventosa) avventura.

Oggi sul Corriere: Baraldi, “la regina del gotico italiano” firma un Diabolik

Oggi, nell’edizione bolognese de Il Corriere della sera è uscito un bell’articolo in cui si parla de Il regalo, il mio primo soggetto scritto per Diabolik, in collaborazione con Andrea Pasini e Mario Gomboli. L’articolo è firmato Massimo Marino.

Articolo Corriere Diabolik

 

Su Lo Spazio bianco: Una regina per il Re del Terrore

baraldi_coverVi segnalo questa intervista uscita su Lo Spazio bianco in cui parlo, incalzata dalle domande mai banali di Marco D’Angelo, del mio esordio come autrice del Re del terrore, di Dylan Dog e della Fase due, della differenza tra scrivere romanzi e fumetti con anticipazioni e qualche retroscena.

Vi lascio con un piccolo assaggio. Per leggere l’intervista completa, cliccate qui.

diabolik05LSB: Nel preparare l’intervista, mi sono ricordato che uno dei personaggi principali dei tuoi romanzi gialli, La bambola dagli occhi di cristallo e Bambole pericolose, si chiama Eva ed è un personaggio molto forte come la compagna di Diabolik. Un caso o… sei sempre stata una lettrice del “re del terrore”?
BB: Mi sono innamorata di Eva Kant fin da bambina, leggendo i Diabolik di mio padre. Ero una ragazzina particolare, affascinata dal lato oscuro delle cose, che a 12 anni già divorava Dracula di Bram Stoker e Frankenstein di Mary Shelley. Diabolik mi piaceva per la sua estetica: quel muoversi furtivo, di notte, vestito di nero come una pantera… Ma adoravo soprattutto la sua compagna, così bella e così forte da tener testa al re del Terrore.
Quanto all’Eva dei miei romanzi, credo sia accaduto a livello inconscio, ma sì, è probabile che nel trovarle un nome – che mi piace molto – abbia pensato a Eva Kant. Tra l’altro anche il mio personaggio è bionda e con gli occhi azzurri… Grazie per questo collegamento, a volte un autore non si rende nemmeno conto di come le cose che ama – una scena di un film, il personaggio di un fumetto o la strofa di una canzone – diventino parte dell’ispirazione.

 
LSB: Diabolik ed Eva: due icone fortissime… dei cult, dei classici. In sede creativa come si fa a evitare che il rispetto si trasformi in reverenza?
BB: La passione di lettrice per la serie, e per le sue autrici (le leggendarie sorelle Giussani), Una regina per il Re del Terrore: intervista a Barbara Baraldi Dylan Dog Diabolik Barbara Baraldi mi ha dato la chiave per avvicinarmi ai personaggi con rispetto. Sono entrata in punta di piedi, ma poi ho cercato di metterci del mio. In fondo, quello che un nuovo autore può infondere di originale a un personaggio consolidato – con tante specifiche – come Diabolik, sono la sua personalità, le sue passioni, i suoi temi.”

Continua qui.

 

 

Dylan Dog a Castiglione dei Pepoli: l’articolo su Repubblica

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È uscito oggi sul quotidiano La Repubblica un articolo firmato Alberto Sebastiani sull’edizione 2014 di Crime City Comics dedicata a Dylan Dog a cui parteciperò domani e domenica. La bonus track dell’articolo? Un’anticipazione in assoluta anteprima della mia prima storia per la serie regolare dell’indagatore dell’incubo 😉

Se all’ombra del Big Ben vedete girare mostri e un tipo simile a Rupert Everett in giacca nera e camicia rossa al fianco di belle signore, mentre un buffo soggetto spara freddure di continuo e delle canzoni rock aleggiano nell’aria, allora i casi sono due: o siete in un albo di Dylan Dog, o siete a Castiglione dei Pepoli. Da oggi alle 18 a domenica, infatti, nella cittadina dell’appennino toscoemiliano va in scena “Crime City Comics: Dylan Dog”, tre giorni dedicati all’indagatore dell’incubo creato da Tiziano Sclavi per Sergio Bonelli Editore. Vi si prevedono incontri, un concorso musicale, uno di fumetti e cinque mostre su Dylan Dog, dedicate alle sue donne, ai mostri cattivi, ai freak buoni, alle tavole originali dei disegnatori ospiti della tre giorni e soprattutto al suo “nuovo inizio”, ossia la trasformazione che sta vivendo la testata, e che i lettori scopriranno l’autunno prossimo.

Questa è la mostra principale: “Dylan Dog: Downgrade”, nelle sale del Palazzo Comunale, ed è di fatto un’anteprima della cosiddetta “fase 2”, con tavole e personaggi delle origini accanto ai nuovi lavori: quindi, l’ispettore Bloch ma anche l’ispettore Carpenter, e Groucho si arma di smartphone. “Sarà un nuovo inizio ma fedele alle origini, un Dylan Dog innovatore, inquietante, che scatena domande in una Londra attuale, come quella dove vanno i giovani oggi coi voli low cost”, dice Barbara Baraldi, scrittrice gotica e già sceneggiatrice di storie brevi di Dylan Dog, coinvolta nella “fase 2” nella serie ufficiale con un albo in uscita nel 2015. “S’intitola Le mani di una morta, in onore di Carolina Invernizio, la disegna Nicola Mari ed è una storia con dark ladies, di orrore romantico, inquieta ma col brivido della commozione”.

Anche lei e Mari sono tra gli ospiti a Castiglione, con Roberto Recchioni (curatore della testata) e sceneggiatori, disegnatori e copertinisti: Gigi Cavenago, Angelo Stano, Paola Barbato, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta, Paolo Martinello. Oggi ci sarà una preview, domani aprono le mostre, gli stand della Bonelli e delle autoproduzioni, e comincia “There Will be Ink 24h Comics Contest”, un concorso per fumettisti: alle 11 in punto ai partecipanti viene data una busta con le indicazioni, e in sole 24 ore devono creare una storia a fumetti horror della lunghezza minima di 3 tavole. Una sfida notevole, come quella che comincia stasera per le band emergenti, il rock contest “Il trillo del diavolo”. Ma la sfida maggiore sarà conquistare una copia del catalogo della mostra “Downgrade”, in tiratura limitata, per cultori. Quante copie? Ovviamente 666.

Alberto Sebastiani

Leggi l’articolo su La Repubblica

Dylan Dog Crime City Comics: eventi e catalogo in 666 copie

crime_dylan_dog2014Il  25 – 26 – 27 LUGLIO 2014 sarò ospite di CRIME CITY COMICS: DYLAN DOG, a CASTIGLIONE DEI PEPOLI.

Di cosa si tratta?
La Londra dell’Indagatore dell’incubo sbarca sull’Appennino bolognese con otto quartieri tematici per festeggiare la svolta editoriale della testata.
Un’occasione per passeggiare da Piccadilly a Golconda in pochi passi. Ci saranno mostre tematiche, conferenze e contest, tutto incentrato su un unico tema: l’Indagatore dell’incubo.

Durante CRIME CITY COMICS: DYLAN DOG sarà possibile acquistare presso il bookshop della manifestazione il catalogo DOWNGRADE a tiratura limitata di 666 copie numerate, di cui le prime 100 conterranno il quartino addizionale con un disegno inedito di Nicola Mari. Il Catalogo ha 116 pagine e il percorso discorsivo che presenterà al lettore sarà legato a un confronto tra gli esordi della testata e i “nuovi esordi”, in una sorta di messa in identità dei due inizi che viene ulteriormente sottolineata dalle chiacchierate con gli autori, che si intervallano alle pagine dedicate alle tavole (del nuovo e vecchio corso). Gli interventi all’interno del volume sono di: ROBERTO RECCHIONI, NICOLA MARI, PAOLA BARBATO, ANGELO STANO, BARBARA BARALDI, LUIGI PICCATTO, GIGI CAVENAGO, ALESSANDRO BILOTTA e MAURO UZZEO.  Si tratterà di un volume di grande formato (33×24 cm.) reperibili soltanto alla manifestazione.

Per comodità vi sottolineo qui firmacopie e conferenza a cui parteciperò:

SABATO 26/07 

16:00 – Firme presso lo stand della SERGIO BONELLI EDITORE e il BOOKSHOP in compagnia di Roberto Recchioni, Nicola Mari, Angelo Stano, Paola Barbato, Barbara Baraldi, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta, Gigi Cavenago e Paolo Martinello.

18:00 – DOWNGRADE: Conferenza con gli Autori di Dylan Dog sulla FASE 2.

19:30 – Aperitivo e cena a cura dell’organizzazione con ospiti e addetti ai lavori, in un casolare nella frazione di Lagora.

Sarò inoltre presente per dare consigli a chi partecipa al contest 24H COMICS CONTEST che sfida i partecipanti a creare un fumetto in 24 ore.

DOMENICA 27/07

11:00 – Firme presso lo stand della SERGIO BONELLI EDITORE e il BOOKSHOP in compagnia di Roberto Recchioni, Nicola Mari, Angelo Stano, Paola Barbato, Barbara Baraldi, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta e Gigi Cavenago.

14:30 – Tavola rotonda degli autori per il giudizio del 24h Comics Contes.

17:30 – Firme presso lo stand della SERGIO BONELLI EDITORE e il BOOKSHOP in compagnia di Roberto Recchioni, Nicola Mari, Angelo Stano, Paola Barbato, Barbara Baraldi, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta e Gigi Cavenago.

19:45 – Aperitivo con gli Autori.

21:00 – CRIME CITY ROCK CONTEST: IL TRILLO DEL DIAVOLO
Finale con 2 band in gara.

22:00 – Premiazioni e saluti di chiusura del Festival

Il programma completo, potete trovarlo qui.

 

Un agosto diaboliko

Il regalo - Diabolik

È con immenso piacere che condivido con voi la notizia, riportando le parole della pagina ufficiale fb di Diabolik:

“Infine agosto! Albo un po’ speciale perché vedrà l’esordio tra gli autori del Re del Terrore di una affermata scrittrice italiana: Barbara Baraldi. Barbara co-firmerà il soggetto della storia che parte proprio da una sua idea. Ai disegni Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi.

Giuseppe ha appena consegnato le ultime matite dell’episodio (una la potete ammirare qui) e adesso tocca a Jacopo mettersi sotto per il rush finale”.

Cosa aggiungere? Sono davvero emozionata, al punto che mi mancano le parole.

Vi dico solo che è tutta la settimana che mi pettino come Eva Kant. Ok, prometto che non cercherò di rubare diamanti.

Una cosa voglio aggiungere, è stato un onore lavorare al soggetto insieme ad Andrea Pasini e con la supervisione di Mario Gomboli e a questo punto non vedo l’ora di avere l’albo tra le mani.

Dimenticavo, si intitola Il regalo.

Soggetto: A. Pasini e B. Baraldi
Sceneggiatura: A. Pasini e R. Finocchiaro
Disegni: G. Di Bernardo e J. Brandi
Copertina: M. Buffagni

Diabolikamente vostra,
Eva… ehm volevo dire BB

Diabolik - illustrazione di Di Bernardo

Dylan Dog, la soffitta e gli incubi che diventano realtà

Dylan Dog. Illustrazione di Nicola MariChe tipo di bambini eravate, voi? Io ero una bambina silenziosa, di quelle vagamente inquietanti che non ti accorgi quando ti arrivano alle spalle. E che magari ti sorprendono con una domanda difficile, di quelle a cui non sai se rispondere con un sorriso di circostanza o con un aforisma tratto da un libro. C’è una notizia di cui voglio parlarvi, oggi, ma devo partire da lì, quando ero alta “due mele o poco più” e avevo ereditato da un lontano cugino uno splendido action figure di… Skeletor! Gli mancava un braccio, ma a me la cosa piaceva un sacco. Non pensavo affatto che fosse soltanto un giocattolo di seconda mano e forse un po’ inconsueto per una bambina della mia età. Il braccio che gli mancava, per me, era un chiaro segno del suo coraggio.

Chissà quanti mostri aveva sconfitto durante le sue avventure, Skeletor. Nella mia immaginazione doveva trattarsi di un guerriero affidabile, uno che non mi avrebbe mai piantata in asso. Con lui avrei potuto fronteggiare i fantasmi che vivevano nella soffitta. A quei tempi abitavo con la mia famiglia nella casa di campagna dei miei nonni, un’autentica casa da film horror, dove gli specchi nascondono mondi paralleli e di notte i mobili scricchiolano. Ma era dalla soffitta che provenivano i rumori più sospetti, minacciosi. Per accedervi era necessario far scendere una scala cigolante da una botola. Che, naturalmente, mi era vietato anche solo nominare. Mio padre diceva che era troppo pericoloso, ma io ero certa che il vero motivo per cui non potevo salire in soffitta fosse un altro: il patto segreto che aveva siglato con i fantasmi. Perché, altrimenti, gli avrebbe consegnato tutti quegli scatoloni sigillati nei quali non mi era permesso sbirciare?

mariCosì, un pomeriggio, insieme al mio coraggioso alleato Skeletor, ho rubato una torcia elettrica e ho aperto la botola proibita. Riuscite a immaginare una prova di coraggio più grande per una bambina di sei anni con le ginocchia sbucciate? Be’, ora immaginate la mia sorpresa quando aprii il primo degli scatoloni e scoprii che… era pieno di fumetti! Erano i fumetti di mio padre, quelli da cui non era mai riuscito a separarsi perché, si diceva, i fumetti sono cose da ragazzini, mentre lui, ormai, era un uomo. Io penso che non si è mai abbastanza grandi per leggere un fumetto, ma questo, all’epoca, non ero ancora in grado di argomentarlo.

E così ho scoperto che la soffitta di casa era infestata, sì, ma di storie. Li ho letti tutti, i fumetti di mio padre, a partire dalla sua collezione di Alan Ford. Ma è stato da adolescente che ho cominciato a comprare una serie in cui mi riconoscevo più che in qualunque altra, il mio primo amore “di china”: Dylan Dog. Fantasmi, incubi, ossessioni. Li ho ritrovati tra le pagine prima ancora di sapere che, un giorno, l’indagatore dell’incubo l’avrei incontrato per davvero.

ba-sorrisoCosì, dopo la mia storia Il bottone di madreperla, uscita nel Color Fest, eccomi ad annunciare che sto lavorando alla mia prima sceneggiatura per la serie regolare. Una storia fatta di ossessioni che nasce dai fantasmi di quella soffitta. Una storia gotica che vorrei esprimesse la sensualità del lato oscuro. E sono grata a Roberto Recchioni, il curatore della serie, che ha creduto fortemente nel progetto al punto di assegnarmi come disegnatore il principe delle tenebre del fumetto italiano: Nicola Mari.

Io e Nicola uniremo le rispettive visioni crepuscolari. Averlo al mio fianco in questa avventura è come avere al mio fianco Skeletor, quando ero bambina. Salire i gradini cigolanti che portano a una soffitta buia e attraversare quella… zona del crepuscolo che confina tra l’immaginazione e la narrazione.

Disney Real Life: da maggio in edicola!

PKRL_Cover_HR1Erano mesi, anzi anni, che volevo parlarvi di un progetto, ma… non potevo. Il motivo? Ho firmato un contratto di segretezza. Se vi state chiedendo se sono stata arruolata dalla CIA, la risposta è no, bensì… dalla Disney 😉

Tre anni fa – era il lontano 2011 – sono stata convocata nella sede milanese della Disney per un progetto molto ambizioso: dare vita, insieme a uno staff interno, a Paola Barbato, Micol Beltramini e alla disegnatrice Tomatozombie, a una nuova serie che fosse pubblicata in tutto il mondo. Il nome? Real Life.

Immaginate ora Baraldi, Barbato e Beltramini (soprannominate in seguito “Le agenti tre-B”) riunite nel quartier generale della Disney per una serie di incontri con lo scopo di creare i personaggi della serie, il background delle vicende e le backstory di tutti i protagonisti e dei comprimari, e infine sviluppare la trama che li coinvolge.

PKRL_Alice_HR5Non si è trattato soltanto di dare vita ai personaggi, imparando a conoscere le loro speranze, le paure, le passioni e i drammi familiari, ma anche di creare, puntata dopo puntata, il mondo intero entro cui agiscono. È stato un lavoro immenso ma entusiasmante, analogo a quello svolto dagli autori delle più blasonate serie televisive americane, solo che in questo caso il progetto prevede inizialmente delle uscite mensili a fumetti.

In coda alla rivista Real Life troverete la dicitura “Progetto originale sviluppato da Baraldi – Barbato – Beltramini” che significa che, successivamente alla prima fase, altri professionisti del settore (sceneggiatori, disegnatori, editor) hanno preso in mano il progetto per renderlo… reale.

PKRL_Thomas_HR5Per ora non anticipo di più: potrete seguire le avventure di Alice, Amber Andrea nel magazine a fumetti Real Life, pensato per le ragazze, che sarà pubblicato da Panini comics a partire dal 22 maggio.

Benvenuti al campus esclusivo della London International High School! Ogni giorno centinaia di studenti seguono le lezioni in questo rinomato istituto della città. Alcuni sono amici, altri semplici conoscenti e altri ancora addirittura si detestano a vicenda, ma tutti hanno una cosa che li accomuna: un profilo su Real Life.

Oltre a Real Life, Amber, Alice e Andrea non hanno nulla in comune, tranne un pomeriggio in punizione e lo stesso desiderio: trovare un ragazzo che sia diverso da tutti gli altri, che sia perfetto. Il ragazzo ideale. Ma le ragazze sanno che qualcuno così incredibile probabilmente non esiste, a meno che non lo inventino loro stesse. Per questo creano il profilo del ragazzo dei loro sogni su Real Life.

Ma i loro sogno comune sta per diventare realtà.

Il sito ufficiale della serie è http://www.disney.it/real-life, dove trovate le gallerie dei personaggi disegnate dagli straordinari artisti della scuderia Disney, alcuni retroscena e anteprime a fumetti. Vi aspetto in edicola!

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Aurora – Sleeping beauty al ritorno dal Torino Comics

unnamed (1)Eccomi qui, appena tornata da Torino Comics dove Aurora – Sleeping beauty è stata ospite ufficiale per tutti i tre giorni della fiera. Finalmente ho tenuto il volume tra le mani e l’emozione è stata forte, lo ammetto. Da appassionata di fiabe e libri illustrati, erano anni che coltivavo il sogno di poter scrivere la rivisitazione di una delle mie preferite.

Quando ero bambina, sceglievo una fiaba e mia madre leggeva per me poche pagine ogni sera. La regola era: fino alla prossima illustrazione. E ora eccomi con Aurora, la mia personale rivisitazione de La bella addormentata che da fanciulla dormiente e passiva si trasforma in una principessa guerriera. Ed ecco le illustrazioni di Lucio Parrillo scandire la narrazione, con tutta la loro potenza visiva.

Al mondo di Aurora, era dedicata anche una mostra dal titolo Aurora e oltre, con gli originali dipinti a olio da Lucio. Vederli dal vivo mi ha lasciata senza fiato

Durante la fiera c’è stata la prima presentazione ufficiale del volume, tanti firmacopie e interviste. Ho ritrovato Fulvio Gatti, l’editor in chief Pavesio che ha curato il volume con tanta passione e tutte le voci e i volti che lavorano in casa editrice e avevo conosciuto soltanto via mail o telefono. E finalmente ho conosciuto di persona Vittorio Pavesio.
Io, Lucio e la mostra dedicata ad AuroraPer me è sempre stato un mito, Vittorio. Dovete sapere che su di lui circolano leggende che durante la fiera ho scoperto essere soltanto la punta dell’iceberg, rispetto alla realtà. Perché quest’uomo è davvero un supereroe! Il suo super potere è creare meraviglia, unire talenti e credere nel potere delle storie. Quando vi racconta episodi della sua vita il rischio è restare con gli occhi sgranati e l’espressione sbalordita dipinta in volto. E poi?

E poi ho visto nascere nel giro di pochi secondi, da fogli di carta, Topolino, Red Sonja, Batman, Dylan Dog e supereroi Marvelliani e ho ritrovato colleghi che stimo o che conoscevo solo virtualmente. Al Salone succede anche di essere in ritardo per il firmacopie e a darti un passaggio sia Angelo Stano con la sua auto rosso sangue e lo spirito dell’ Indagatore dell’incubo che aleggia nell’abitacolo. Oppure che registi facciano strisce a fumetti che sembrano film, come nel caso di Marco Ponti con la complicità di Cristiano Spadavecchia. Pensate che il loro Un appartamento a Torino è nato a qualche giorno di distanza appena da Aurora.

Ho incontrato tanti lettori al Torino Comics e molti erano lì proprio per avere la dedica sulla loro copia di Aurora, ma soprattutto procurarsi uno dei fantastici disegni di Lucio fatti in diretta. Ma c’erano anche lettori con in 10250343_10203847488454550_4805459424316356973_nmano il Dylan Dog color fest n.9, sì proprio quello con la mia storia. Erano lì per chiedere un autografo su Il bottone di madreperla e chiedermi quando uscirà un’altra mia storia su quelle mitiche pagine. E se vi dicessi che sono al lavoro? 🙂

Ma nonostante la fiera fosse del fumetto, le storie sono storie, e qualcuno di avvicinava timidamente allo stand Pavesio stringendo la sua copia di Striges- La voce dell’ombra. Chissà se un giorno anche questa storia diventerà un fumetto. Lo metto nella lista dei sogni.

Lunga vita alle fiabe, alle fiere del fumetto e al bambino che da sempre vive dentro ognuno di noi. E grazie ancora agli organizzatori di Torino Comics 2014 per averci regalato un evento unico che rimarrà per sempre nel mio cuoricino.

Ad accompagnare l’articolo alcune foto scattate durante i giorni della fiera dai lettori. Non metto nomi, tanto loro lo sanno. E grazie anche per i muffin, i dolcetti al cocco e la torta salata che ci avete portato allo stand. Vi adoro!

 

 

Aurora – Sleeping beauty, dal 10 aprile in libreria e in fumetteria (e il 12 aprile a Torino comics)

sleeping beauty - cover«Una principessa guerriera che non è disposta a rinunciare ai suoi sogni, pronta ad affrontare creature spaventose per riavere il suo amore. Un indovino che si nutre delle anime dei viandanti. Castelli in grado di spostarsi come le dune del deserto sotto i venti dell’Est. Regni dimenticati popolati di antiche divinità. Un’intrigante fiaba gotica tra le più celebri rinasce a nuova vita, tra fascino e meraviglia, grazie all’inedita collaborazione tra Barbara Baraldi, scrittrice gotica dalla verve immaginifica, e il supereroe dei comics Lucio Parrillo, abile come pochi altri a ritrarre potenti e suggestivi scorci di fantasia lanciata a briglie sciolte. Una novella illustrata che è già un evento.»

Aurora – Sleeping beauty è un progetto che ho a lungo cullato nella mia mente e che finalmente vede la luce. La volontà di scriverlo nasce dal mio amore per la narrativa fantastica, ma soprattutto dalla mia passione per le tradizioni popolari e per le fiabe anche se, come evidenzia la stupenda copertina di Lucio Parrillo, la “bella addormentata” protagonista di Aurora – Sleeping beauty al ruolo remissivo di principessa addormentata in attesa di un bacio di risveglio preferisce un’attitudine combattiva, determinata a riavere ciò che le è stato strappato via da un crudele incantesimo: la sua identità, la possibilità di scegliere, la speranza. Aurora rivendica il diritto di vivere un amore da fiaba insieme al “suo” principe, ostaggio del Deserto dell’Oblio, un mondo dove i sentimenti e il tempo hanno perso di significato.

La tentazione di rovesciare la prospettiva della Bella addormentata così com’è tramandata dalla tradizione popolare è stata insopprimibile: in Aurora – Sleeping Beauty Aurora/Rosaspina si risveglia dopo anni o forse secoli di sonno, nell’intimità della sua stanza, all’interno di un castello cristallizzato nel momento del ballo per il suo fidanzamento. Un luogo dove tutti gli specchi sono stati infranti, e dove tutte gli ospiti sono stati tramutati in statue di sabbia. Un luogo dove ha fatto prepotentemente il suo ingresso il perturbante, quella sensazione familiare ma allo stesso tempo estranea che precede la paura. Per questo motivo e per la natura “forte” di alcune illustrazioni e tematiche, Aurora – Sleeping beauty può essere considerata una sorta di fiaba illustrata per adulti.

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Aurora non si arrende, Aurora combatte indossando l’armatura della determinazione, impugnando la sua spada. Aurora è la Guerriera vestita di sangue, unica superstite di un regno precipitato nell’oblio per volere di una regina malvagia. Ad accompagnarla nell’impresa ci sono un demone in cerca di vendetta, un’assassina che nasconde un terribile segreto, una feroce creatura che solo Aurora può addomesticare e due discendenti del misterioso popolo Fae.

Questo volume non avrebbe mai visto la luce se non fosse stato per l’incontro con uno straordinario artista: Lucio Parrillo, talento nostrano prestato ai comics americani, un campo in cui si è distinto per la grande forza evocativa delle sue copertine, autentiche opere d’arte che realizza in olio su tela seguendo la tecnica dei grandi maestri del Rinascimento. Le figure femminili di Lucio sono carnali, sono forza e sensualità allo stato brado. Ogni illustrazione presente nel volume è come un quadro di feroce bellezza. A credere nel progetto fin dagli esordi è stato l’editore Pavesio, che pubblicherà il volume in edizione pregiata, tutto a colori, con copertina rigida.

La presentazione di Aurora – Sleeping beauty è fissata per sabato 12 aprile alle ore 12 al Torino comics (padiglione 2, Lingottofiere) presso la Sala Blu. Con me ci sarà, naturalmente, Lucio Parrillo, l’editor in chief di Pavesio editore Fulvio Gatti, ma anche un ospite d’eccezione: il regista e sceneggiatore Marco Ponti. L’evento è di quelli memorabili, quindi, mi raccomando, non mancate!

Acquista il volume online sul sito di Pavesio

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