Il fuoco dentro: anteprima a San Felice S/P

L’uscita di Il fuoco dentro – Il romanzo di Janis Joplin (Giunti) si avvicina e tornerò in giro per l’Italia per incontrarvi, parlare dell’importanza che questo libro ha per me, di ossessioni, di musica e della prima rockstar donna, con la sua vita piena di contraddizioni, di luci e di ombre, tra dipendenze e amori viscerali. 

Inizio con una sorpresa, una grande festa di anteprima dove sarà possibile trovare il romanzo con qualche giorno di anticipo rispetto all’uscita nazionale: per chi non vuole aspettare e insieme vuole festeggiare con me quello che non ho timore di definire il mio romanzo più viscerale. 

Domenica 5 marzo alle 17 vi aspetto al Palaround di San Felice sul Panaro (Via Bassoli) per prendere parte a Il fuoco dentro – a Cultural Experience.

Un’esperienza di nome e di fatto perché non si tratta soltanto di una presentazione letteraria, ma coinvolgerà moda, fotografia, musica e pittura. 
Presenta: l’assessora alla cultura Elettra Carrozzino. Relatore, Lorenzo Bergamini di Piazza del mercato.
Letture a cura di Sabrina Boccafoli, Elisa Stabellini e Matilde Suffritti. Modeling: Angela Alessi e Vittoria Calzolari.
Doppia mostra fotografica, con gli scatti di Roberta Mulinazzi che presenta il suo progetto Rinascita, un viaggio femminile dal dolore a una rinascita e di Martina Mazzali con Louder, diario fotografico di regine del rock. Visto che Janis amava moltissimo la moda, ci sarà una performance in collaborazione con Lina Gavioli Boutique, che fornirà gli outfit a tema alle protagoniste della giornata, mentre il trucco sarà a cura di Pure Esthetique. Sarà esposta un’opera d’arte ispirata alla vita di Janis Joplin, dipinta dagli amici di Torre Borgo. Ci sarà uno spazio per foto ricordo e firmacopie creato da Il Fotografo, in cui potrete sentirvi per un istante protagonisti del romanzo.
Saremo seguiti con dirette radio e interviste a cura dei favolosi ragazzi e ragazze de La stazione Rulli. E, come anticipato, potrete acquistare il romanzo in anticipo rispetto all’uscita nazionale, direttamente al bookshop a cura della
libreria Tra le note, che porterà anche vinili e libri a tema per concludere l’esperienza.
L’ingresso è libero e gratuito! 
Evento è in collaborazione con l’Assessorato alla cultura e la Proloco di San Felice Sul Panaro.

 

Un estratto dal mio nuovo romanzo «Un sogno lungo un’estate»

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Il vecchio lampadario a cinque braccia irradia una luce livida sul tavolo da pranzo. Delle cinque lampadine presenti, solo due sono funzionanti. A malapena riesco a distinguere quello che galleggia nel mio piatto. Forse è meglio così. Il minestrone non mi è mai piaciuto. La verdura sta bene in mezzo al panino, insieme al ketchup e alla cotoletta. O, al massimo, vada per le patate fritte. Ma questa brodaglia tiepida in cui annegano grossi vegetali non rientra nelle mie preferenze gastronomiche. Sbuffo.

“Nei prossimi giorni pensavo di andare a trovare il vecchio Alceste” dice mio padre nel goffo tentativo di avviare una conversazione.

Isabella infila il cucchiaio tra le labbra e inghiotte con un leggero risucchio. Illuminato da questa luce, il suo volto è ancora più inquietante. Gli occhi sono cerchiati da un alone scuro e alcune ciocche di capelli fuoriescono dal concio come piccoli cespugli grigi. “Alceste è morto due anni fa. Un brutto male se l’è portato via”. Nel dirlo non cambia espressione. Soltanto, le rughe intorno alla bocca si fanno più solcate e la rendono simile a una delle streghe cattive delle fiabe di mamma.

“Mi spiace. Non ne sapevo nulla”.

“Non potevi saperlo, dato che ormai vivi in città. Al funerale ci saranno state cinque persone, compresa la sottoscritta”.

“Quando ero bambino, mi sembrava l’uomo più forte del mondo. A volte lo convincevo a prendermi sulle spalle e a portarmi fino al vecchio mulino. Le erbacce erano alte laggiù, e avevo paura che le vipere ci avessero fatto il nido. Stringevo con i pugni la sua camicia a quadrettoni e lo pregavo di non farmi scendere”.

“Coraggioso fin da piccolo, eh?” cantilena mia madre.

“Me lo ricordo. Eri ossessionato dal dipinto sul muro posteriore del mulino”. Isabella parla con voce roca.

“Noi ragazzini eravamo convinti che nel disegno fosse nascosta la mappa di un tesoro”.

“Non me ne hai mai parlato… Cosa raffigurava?” chiede mamma.

“Mi chiedo se esista ancora. In realtà non importa cosa raffigurasse, ma chi lo avesse dipinto. Bruno Legnani in persona! Lo chiamavano il Pirata dei cieli. Dicevano che fosse precipitato col suo biplano negli anni Trenta, e che avesse deciso di non lasciare più queste terre. Scappava da qualcosa. Tutti gli adulti ne erano sicuri. Custodiva un segreto, come può essere altrimenti?”

“Cosa vuoi dire?” Mamma è incuriosita. Approfitto della loro disattenzione Continue reading