Scarlett: i primi capitoli

Scarlett

Su Librimondadori.it sono finalmente disponibili i primi capitoli di Scarlett. Purtroppo non posso postare l’applicazione “sfoglialibro” di Mondadori qui perché non sta nel layout; chi volesse leggere i primi capitoli di Scarlett può seguire questo link.

«Il cortile della scuola è pieno di studenti, volti estranei che si sovrappongono uno sull’altro. C’è una gran confusione, grida e risate. Amici che si ritrovano dopo l’estate e qualche genitore che accompagna fino alla scalinata principale esitanti studenti del primo anno. Mi avvio verso i cartelloni esposti nell’atrio. Sono in terza Z; zeta come Zorro, l’eroe mascherato. E io? Eroina impacciata senza maschera né gloria. Vinco una folla assonnata per raggiungere le scale che portano al terzo piano. In un’aula ancora sconosciuta, nel corridoio di sinistra, comincerà la mia nuova vita.» Continua a leggere


Il cortile della scuola è pieno di studenti, volti estranei che si sovrappongono uno sull’altro. C’è una gran confusione, grida e risate. Amici che si ritrovano dopo l’estate e qualche genitore che accompagna fino alla scalinata principale esitanti studenti del primo anno. Mi avvio verso i cartelloni esposti nell’atrio. Sono in terza Z; zeta come Zorro, l’eroe mascherato. E io? Eroina impacciata senza maschera né gloria. Vinco una folla assonnata per raggiungere le scale che portano al terzo piano. In un’aula ancora sconosciuta, nel corridoio di sinistra, comincerà la mia nuova vita.

Lullaby: Giada e Luana

[…]

«Tutto bene?», chiede Luana e cancella così un incubo che a volte torna a perseguitarmi anche da sveglia.

«Sì». Riprendo contatto con la realtà. «Ho una cosa per te», e tiro fuori dallo zaino un cd masterizzato.

«Grazie», dice. Si alza e va a sistemarlo nello stereo.

Lullaby dei Cure comincia a suonare. Un incubo dolce, un pensiero per lei prima di dormire.

L’uomo ragno arriva su gambe di zucchero filato. Lentamente, attraverso l’ombra del sole calante, entrando come un ladro dalla finestra, nelle case dove qualcuno è morto serenamente. Guarda la sua vittima tremante nel letto che cerca di scacciare la paura nell’oscurità che si sta addensando.

Lei muove la testa a tempo, dolcemente. Allunga la mano e mi fa alzare dalla sedia. Io sento le gambe improvvisamente pesanti come la pietra. Mi invita tirandomi a sé. Un tango di nostalgia e paura nella penombra della sala baciata dalla luce dei suoi occhi dai riflessi viola.

Stai fermo, stai calmo, stai tranquillo ora, mio prezioso ragazzo, non lottare. O io ti amerò ancora di più, perché è troppo tardi per fuggire o per accendere la luce, l’uomo ragno avrà te per cena, stanotte.

Lei mi stringe appena, cinge le mie spalle con il suo profumo, potrei smettere di respirare.

«Nessuno può fuggire quando è arrivata la sua ora», sussurro.