La bambola dagli occhi di cristallo vs. The girl with the crystal eyes

The fingers in the black satin gloves drum on the square table, filling the room with a muffled tune that fades into the emptiness that surrounds her. And she waits.

Le dita infilate nel guanto di raso nero battono sul tavolo e riempiono la stanza di un suono basso. Una melodia soffocata che si perde nel vuoto intorno a lei. Che aspetta.

Il romanzo «La bambola dagli occhi di cristallo», prima di approdare in libreria in Italia, è stato pubblicato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Una di fianco all’altra, le due copertine: quella dell’edizione anglosassone, e quella dell’edizione italiana, in libreria dai primi di aprile.

Il romanzo racconta le indagini dell’ispettore Marconi, «sbirro» bolognese della Squadra Mobile cresciuto all’epoca della Bologna violenta, quella degli agguati ai distributori di benzina sull’autostrada, quella degli assalti ai supermercati e dei morti ammazzati per mano della «Uno bianca». Uno che era ancora un ragazzino il 2 agosto del 1980, e che per rispondere alla violenza dalla strada ha lasciato gli studi per entrare in polizia. Una catena di omicidi apparentemente inspiegabili lo porta a indirizzare le indagini della sua squadra verso la pista di un’assassina che si «veste per uccidere», nonostante lo scetticismo dei superiori. Si troverà invischiato in una caccia senza respiro verso un avversario inafferrabile, che anticipa le sue mosse e lo conduce verso una discesa inesorabile, dove la vita e il suo opposto, e il cacciatore e la preda, si confondono l’uno con l’altra. L’ambientazione è una Bologna notturna, dove gli archi disegnano figure inquietanti attraverso il ventre di una città in cui niente è mai come sembra.

La bambola dagli occhi di cristallo come Lisbeth Salander? La recensione del quotidiano The Independent

È apparsa ieri sul quotidiano inglese The Independent una recensione di The girl with the crystal eyes, traduzione inglese del mio romanzo La bambola dagli occhi di cristallo. Nell’articolo di Jane Jakeman viene fatto un inedito paragone tra la “bambola” e Lisbeth Salander, co-protagonista della trilogia Millenium (Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta). La bambola dagli occhi di cristallo è stato scritto molto prima dell’uscita italiana di Uomini che odiano le donne, ma il paragone non può che farmi piacere 🙂

If Bologna brings to mind sausages and spaghetti, this fast-moving thriller paints a new picture of that ancient city as a chilling network of dark streets through which a serial killer flits. A pool of blood into which a child drops a teddy bear marks the start of a trail of gutted corpses as Inspector Marconi (yes, his antennae are always vibrating) tracks the murderer. His investigations take him into some louche quarters of this suddenly interesting town. Call me a simple country girl, but I had never previously heard of a “Marilyn” party, where everyone has to wear a blonde wig. [Continua qui]