Scarlett: storia editoriale parte seconda

10487211_10205580396136159_3937263643433697122_nNel maggio del 2010 è arrivato il fatidico momento dell’uscita del primo volume di Scarlett. Al day one, come mia abitudine, mi sono ritagliata mezza giornata per andare a Bologna, e acquistare la mia prima copia in libreria. Per me è una specie di rito con cui mi riavvicino “da lettrice” ai personaggi da me creati. Durante i mesi di stesura sono sempre con te, ogni giorno ti parlano, ti sussurrano i loro segreti, ti sorprendono e a volte ti fanno arrabbiare. Capita anche che vengano a tirarti le coperte quando, dopo una giornata di scrittura, vorresti solo staccare da tutto e dormire. E allora tasti nel buio alla ricerca del cellulare e, come uno zombie risvegliato dal sonno eterno, ti metti a scrivere appunti nel blocco note. Poi, dopo tante revisioni e riscritture il libro viene consegnato e dato alla stampa ed è come spezzare il cordone ombelicale che lo teneva legato a te. Il libro e i tuoi personaggi diventano dei lettori e vivono tante altre vite.

Poche settimane prima, alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, il romanzo era stato venduto in cinque paesi esteri ancora prima della sua uscita italiana. L’interesse intorno a un fantasy ambientato in Italia in un panorama editoriale dominato dagli stranieri era altissimo.

10462352_10205759965625284_8096521204447142819_nAlla prova del mercato, il libro è partito subito bene. E fin dai primissimi giorni ho cominciato a ricevere tramite il mio sito ufficiale delle mail entusiaste di lettrici che si erano identificate in Scarlett e chiedevano quando sarebbe uscito il seguito. Poco dopo è arrivata la conferma dell’editor: Scarlett sarebbe stata una trilogia. E io ero al settimo cielo.

Entro la fine dell’anno, proprio mentre stavo scrivendo il secondo volume, è arrivato anche il premio Valtenesi. Scarlett era stato votato “miglior romanzo per ragazzi” da una giuria formata da un migliaio di studenti delle scuole. Non si trattava di critici (senza nulla togliere, eh?), ma di lettori veri e propri che avevano letto il libro grazie al circuito delle biblioteche della zona e avevano scelto di premiarlo. Ammetto che è stato una grande emozione ricevere il riconoscimento.

Nell’aprile del 2011 è stata la volta del «Bacio del demone», e l’esordio in classifica è stato ancora migliore del precedente. La Scarlett-mania continuava e così le mail da parte delle lettrici che si dividevano tra le Mikael-fans e le Vincent-fans. Tutte, però, erano concordi sull’amore per il personaggio di Ofelia, la malinconica ragazza-pantera divenuta fin da subito uno dei simboli della saga.

315923_2416421456842_432981499_nNella seconda metà dell’anno, però, è arrivata la doccia fredda: la collana Shout dedicata allo young adult, che ospitava la saga, avrebbe chiuso entro pochi mesi. Di conseguenza, la serie Scarlett sarebbe stata congelata fino a data da destinarsi.

Dalla redazione, mi veniva chiesto di proporre una nuova trilogia, da inserire nella nuova collana editoriale. Nel 2013 è uscito il primo volume di «Striges», che ho sempre amato definire la saga “sorella” di Scarlett. Da una parte c’era la gioia di poter scrivere una nuova storia che, da appassionata di streghe, avrei sempre voluto raccontare. Dall’altra, soffrivo perché le avventure di Scarlett, Mikael, Ofelia e Vincent premevano dentro di me. Mi sembrava che i miei adorati personaggi si trovassero improvvisamente prigionieri del regno di pietra di Sleeping beauty. Erano vivi, ma non potevano muoversi, amare o respirare.

Ma torniamo alla storia editoriale di Scarlett: nonostante gli anni trascorressero, il flusso di mail da parte di lettrici e lettori che chiedevano quando sarebbe uscito il terzo volume non si interrompeva. L’affetto non si spegneva.

10649596_10205149872693342_3419618228813192071_nPoi, un paio di anni fa, due lettrici hanno dato vita al gruppo facebook “Alza la mano se anche tu vuoi leggere Scarlett 3”, che ha riunito in poco tempo lettori da tutte le parti d’Italia. Anche le blogger di alcuni tra i più importanti siti fantasy si sono unite alla crociata, con articoli in cui chiedevano all’editore di fissare una data di uscita per Scarlett 3. Tra invii di massa alla redazione Mondadori e commenti sulle pagine ufficiali, la rivoluzione andava avanti a colpi di tastiera.

Finalmente, in occasione dell’uscita del secondo volume di Striges, Mondadori dà la notizia che i lettori aspettavano: il terzo volume di Scarlett uscirà in edizione celebrativa all’interno di un unico volume con l’intera trilogia a un prezzo di poco superiore al singolo libro.

28150_10201138672295839_383193832_nUn’uscita che permettesse ai nuovi lettori di avvicinarsi al mondo di Scarlett senza rimanere spaesati e allo stesso tempo accontentasse i lettori già affezionati, con una nuova veste editoriale e un’edizione celebrativa. L’editore premiava la fedeltà dei lettori e questa volta, a firmare la copertina del volume, è stato scelto il grande illustratore Paolo Barbieri. A Paolo la sfida di proiettare Scarlett nel futuro, senza spezzare il legame con le copertine passate. La luna è rimasta, ma per la prima volta, grazie alla sua arte, Scarlett ha un volto.

1924776_10203553775391907_1296815994_nL’uscita della trilogia è in primo luogo una vittoria dei lettori, per questo ho deciso che la dedica presente nella terza parte del volume, a introdurre l’episodio conclusivo La terza luna, è proprio per loro, scritto nero su bianco così com’è scritto nel mio cuore.

Le splendide immagini che corredano l’articolo sono alcuni tra i numerosi omaggi e fan art da parte di illustratori e appassionati dalla saga. Dall’alto in senso orario: Scarlett di Ilaria Marino, Ofelia di Ilaria Marino, Ofelia vista da Pique Dame, Ofelia di Omaima Marfoq, Ofelia e la pantera di Stefano Messori, Scarlett e Mikael di Ilenia Persefone. Purtroppo non sono riuscita a inserirle tutte per limiti di spazio, ma potete trovare le altre illustrazioni e foto dei lettori nell’album ufficiale facebook a questo link.

Scarlett: le origini di un sogno

10906053_10203481939985863_3308667007291618347_nEra il settembre del 2009, quando, nascondendo le mani che mi tremavano e cercando di addomesticare il tono emozionato della voce, proponevo Scarlett all’editor sezione ragazzi della Mondadori. Dicono che a volte, improvvisare è tutto nella vita, e io per certi versi ne sono la prova. Ero nel suo ufficio per parlare della fiaba per bambini, con protagonista una bambina strega, che avevo proposto qualche tempo prima. Lui mi disse che non ne era pienamente convinto, perché quello che stava cercando era uno young adult forte e al tempo stesso romantico dove mistero e amore potessero coesistere. Il fatto è che io avevo una storia del genere, ma non ne avevo ancora parlato con nessuno. Mi limitavo a cullarla nella mente, luogo dove i personaggi stavano prendendo forma, in attesa di imbarcarmi nel viaggio che li avrebbe resi reali: la scrittura.

Come ho già avuto modo di dire, ho sempre amato raccontare storie. Lo facevo per tenere buoni i miei fratelli più piccoli e poi da adolescente per le mie amiche più care, durante le nostre trasferte in auto per vedere il tramonto sul mare. Quel giorno feci lo stesso. Raccontai all’editor la storia che avevo in mente e a lui piacque subito: si trattava di Scarlett.

Alla fine dell’incontro, rimanemmo d’accordo che avevo qualche giorno di tempo per presentargli il soggetto e il primo capitolo. Ci lavorai giorno e notte, lessi e rilessi ciò che avevo scritto, conscia che quella era una di quelle occasioni che capitano solo una volta nella vita. Poi inviai il materiale e incrociai le dita.

Qualche giorno dopo, in cui mi sembrava che il tempo non passasse mai e controllavo continuamente la casella di posta elettronica, ecco la sua risposta: il soggetto era piaciuto, ma mi veniva chiesto di prepararne uno dettagliato, con tutti i passaggi cruciali della storia. Questa volta avevo una settimana di tempo. Quando consegnai, mi venne chiesto di scrivere le prime trenta pagine e quando le inviai di scrivere le successive sessanta. Mi sentivo sotto pressione, ma al tempo stesso ero molto determinata.

Fino a quel momento avevo scritto gialli e thriller e, anche se le mie storie avevano sempre come protagonista almeno un adolescente, era la prima volta che mi cimentavo in un romanzo young adult vero e proprio. Quello che avevo in mente era ambizioso: volevo scrivere una storia che avrebbe appassionato sia i più giovani, che gli adulti che non avevano mai smesso di sognare. Volevo che dentro ci fosse orrore e mistero, amore eterno, la mia passione per i libri e il gotico, il mio amore incondizionato per il cinema. Cercai di non farmi prendere dal panico e di lasciar parlare i personaggi: Scarlett, Mikael, Ofelia, Vincent e tutti gli altri prendevano forma per la prima volta.

Quando inviai le prime sessanta pagine, non mi arrivarono altre richieste, ma la proposta di contratto. Ufficialmente, mi mettevo al lavoro su quello che sarebbe stato uno dei progetti più importanti della mia vita.

Nell’immagine che correda l’articolo, l’illustrazione nuda e pura della copertina di Scarlett- La trilogia, disegnata da Paolo Barbieri. Una piccola curiosità: quando ho iniziato a scrivere ho scelto un nome d’arte, Luna. Sono sempre stata molto timida e la scrittura viene dalla mia parte più profonda. Il nome d’arte mi faceva sentire protetta dagli occhi del mondo. Poi l’ho lasciato in favore del mio vero nome, ma la luna è rimasta, sempre. All’interno dei miei romanzi, a osservare la vita dei personaggi con i suoi molteplici volti, ma anche sulla copertina dei primi volumi di Scarlett. E la copertina di Scarlett- La trilogia, volume così lungamente atteso, non poteva che mostrare ancora lei, la luna, musa dei poeti, madre errante, simbolo della donna e della sua mutevolezza. -6 giorni all’uscita!

La trilogia Scarlett in libreria dal 20 gennaio

Scarlett-copertina-internetIl cielo di Siena a volte è come una lastra di cobalto che riflette i pensieri. Le sue notti sono rischiarate dalla luce argentata della luna, silenziosa guardiana che illumina i passi degli insonni. Ma è nel sottosuolo che si nascondono i segreti più oscuri. Siete pronti a scendere nei sotterranei della città a fianco di Mikael, Vincent e Ofelia, per affrontare il più feroce dei demoni, risvegliato dopo millenni di sonno? Scarlett sta per ritornare in liberia con la trilogia completa raccolta in un unico volume celebrativo. E per la prima volta, Scarlett ha un volto, grazie alla magnifica copertina illustrata da Paolo Barbieri.

Lo ammetto, sono molto emozionata. Scrivere il capitolo conclusivo della trilogia, rincontrare Scarlett e i mezzi demoni Mikael, Vincent e Ofelia è stato come ritornare a casa. Ho versato lacrime, ho avuto paura e qualche volta ho sorriso insieme ai protagonisti. Si è trattato di percorrere l’ultimo miglio di un percorso – non privo di qualche ostacolo – iniziato nel 2009, quando ho cominciato a scrivere il primo volume della saga.

Il terzo episodio di Scarlett si intitola La terza luna, e la storia è profondamente legata al passato di Ofelia, la ragazza pantera. Scarlett sarà combattuta più che mai tra l’amore per Mikael e l’oscura attrazione esercitata da Vincent. E in attesa del terzo volume di Striges, c’è spazio per un cameo di alcuni dei personaggi della saga “sorella”. Ho dedicato questo romanzo a tutti voi, lettrici e lettori che in questi anni non avete mai smesso di dimostrarmi il vostro affetto. L’avete atteso a lungo, ma finalmente l’attesa sta per finire.

Scarlett – La trilogia sarà in libreria a partire dal 20 gennaio.

Striges – La voce dell’ombra, la recensione di Sul Romanzo

L'illustrazione in copertina è di Nicoletta Ceccoli
L’illustrazione in copertina è di Nicoletta Ceccoli

Sul portale Sul Romanzo è uscita una bellissima recensione di Striges – La voce dell’ombra firmata da Stefano Verziaggi. Eccola!

Questa volta la Baraldi ha fatto centro. Proprio così, persino con l’articolo davanti al cognome: ma un motivo c’è, e poi lo scoprirete continuando a leggere. È uscito infatti in libreria Striges – La voce dell’ombra, il secondo capitolo della saga sulla strega Zoe iniziata appunto da Striges – La promessa immortale del 2013, sempre per Mondadori.

Capita che i sequel deludano. Inizio sempre un po’ fiacco, ripetizione di elementi già conosciuti per far ambientare il lettore, sviluppo di filoni che tutto sommato avevamo già immaginato. La voce dell’ombra inizia in modo del tutto inaspettato: avevamo lasciato Zoe, la nostra protagonista, in sella alla moto di Sebastian e in fuga da un destino già segnato che sembrava schiacciarli, e da cui invece sembrava giunto il momento di liberarsi. E invece, sin dalle prime pagine, ritroviamo Zoe da sola, in un ambiente che non conosce e che si rivela ben presto ostile. Di Sebastian, nessuna traccia. Tutto ciò che avevamo immaginato potesse avvenire viene radicalmente sovvertito dalla penna di Barbara, che cambia le nostre prospettive e ci costringe a seguire le storie della nostra eroina secondo i suoi tempi e i suoi ritmi.

Si tratta, senza dubbio, dell’aspetto che più mi ha colpito del secondo episodio della saga: la rinnovata capacità dell’autrice di tenermi e tenerci sempre incollati alla pagina, di non riuscire a intendere cosa succederà in seguito. Tale aspetto era già presente nel primo volume, ma ora diventa vorticoso e ben congegnato: si arriva a tre quarti del libro e ancora ci si chiede dove la storia andrà a parare, come sia possibile che ancora non siamo riusciti a comprendere i fili portanti della vicenda.

Davvero significativa e convincente, quindi, la prova di un’autrice che conosce a fondo le tecniche narrative, che racconta con sincerità ed equilibrio, che vuole comunicarci emozioni e anche riuscire a metterci in contatto con i sentimenti più profondi, e talvolta difficili da accettare, della sua protagonista. Non so se Baraldi porterà avanti questo percorso di scrittura, certo è che mi ha convinto la rinnovata maturità che ho ritrovato nel testo.Continua, quindi, la volontà di creare una letteratura per ragazzi e ragazze di qualità, che non faccia semplice uso di una facile magia o di vampiri, ma provi a rinnovare il genere senza naturalmente destabilizzarne le fondamenta.

Il cambio, in positivo, di marcia, si avverte anche in un modo nuovo di riutilizzare il patrimonio mitologico e delle leggende, a cui evidentemente il genere fa capo. Se nel primo volume l’aspetto dominante era, per forze di cose, la stregoneria, anche nei suoi rapporti con l’Inquisizione, ne La voce dell’ombra incontriamo nuove creature (per esempio, le fate) ed entriamo in contatto conun ampio patrimonio, che l’autrice utilizza e reinventa in modo disinibito ma competente; niente pasticci mitologici, insomma, ma revisione della nostra storia dell’immaginazione, anche con incursioni in altre creature.

Permane, ed arriviamo all’uso dell’articolo davanti al cognome, la spiccata nota femminile della voce narrante, che non ha paura di farsi sentire come donna e di rassegnarsi a un genere neutro o maschile, ma invece affonda con decisione sia nello sguardo femminile, che coglie particolari più cari a questa sensibilità, sia nel mondo dell’interiorità, analizzata con determinazione ma anche con le insicurezze e i vicoli ciechi propri dell’età tardo adolescenziale.

Nel complesso Striges – La voce dell’ombra si presenta come una promessa di un terzo volume in cui forse la grande battaglia che sta alle spalle di Zoe verrà affrontata con decisione, mettendo la nostra protagonista di fronte al suo destino: un destino che è più grande di lei, che lei probabilmente non accetta, come del resto avviene per tutti i nostri ragazzi e le nostre ragazze.

Stefano Verziaggi

Articolo pubblicato sul portale Sul Romanzo

Striges – La voce dell’ombra su Repubblica.it

Foto di Ilaria PalumboOggi vi parlo di un bellissimo articolo uscito nella rubrica Caffè letterario.bo  e firmato dal giornalista Alberto Sebastiani, sul blog di La Repubblica.

L’articolo “Barbara Baraldi, scrittrice-medium per storie di streghe” ripercorre la presentazione del volume che si è tenuta lo scorso giovedì 13 marzo alla Libreria IBS di Bologna. Si parla di streghe, di scrittura e di memoria, di generi letterari e della magia della parola.

Ma vi lascio alle parole di Alberto Sebastiani: “Il libro è uscito la mattina, ma alle 18 c’è chi l’ha già divorato. Le lettrici fedeli non mancano a Barbara Baraldi, e sono tante/i ad aspettarla giovedì alla libreria Ibs («che quando ancora si chiamava Mel fu la prima libreria bolognese a ospitare le mie presentazioni») per scoprire in che problemi si trovi Zoe, giovane strega che in La voce dell’ombra, secondo volume di Striges (Mondadori), dopo un incidente resta in coma sei mesi e si risveglia in un luogo sconosciuto, prigioniera. E sola. « La vita è sempre un ricominciare – dice la Baraldi – Io a Zoe tolgo tutto, a partire dai ricordi che deve ricostruire, dalle sicurezze, e la metto in una situazione nuova, tanto che non è necessario leggere il primo Striges per seguire la storia. Anche a me, come dice Stephen King, piace mettere in difficoltà i miei personaggi».
Foto di Sonja SilvanoIl ricostruire non è un tema da poco per chi, come la Baraldi, vive nelle zone colpite dal terremoto nel 2012. «Il primo Striges l’ho finito nei giorni delle scosse, chiusa in automobile con il mio portatile, mettendoci tutte le emozioni che vivevo. E ora questo secondo volume lo dedico proprio agli emiliani che hanno sofferto. Per me la cosa più dolorosa è stato perdere le mie abitudini, i luoghi dei miei ricordi, ma come Zoe bisogna ricostruire. Per questo è un romanzo di malinconia, dolore, ma anche sul continuare a crederci». Anche in un mondo come quello in cui si trova Zoe, «fantastico, soprannaturale, cioè con quegli elementi che ho sempre amato mettere nei miei romanzi, sia nel primo, di formazione, ambientato a Bologna e nei suoi centri sociali, sia nei gialli Mondadori, sia ora che scrivo romanzi definiti “dark fantasy”. Ma non ho mai scelto un genere. Che definiscano pure miei lettori young adult o adulti, non penso a un “target”, racconto le storie che vorrei leggere, mescolo tutto quello che ho dentro, pescando anche tra cinema, tv, letteratura, arte, musica, e seguendo la mia voce che ama togliere certezze ai personaggi. E sembra che la mia sensibilità parli a tanti»”.
Infatti Zoe ha molti “fan”. Ha un caratteraccio, «è un personaggio forte, e mi ha permesso di scrivere il romanzo che avrei sempre voluto fare: sulle streghe». Cioè una passione per la Baraldi, che ne studia la storia fin dall’adolescenza, e che in Misteri, crimini e storie insolite di Bologna (Newton Compton) ha raccontato il rogo di Gentile Budrioli in piazza San Domenico nel 1498. E la strega Zoe è una giovane donna saggia, ma «zuccona come un’adolescente e piena di paure. Anch’io lo ero, e alle medie avevo uno smalto nero che ho usato anche per scrivere sui muri della mia camera “Le più grandi prigioni ce le costruiamo con le nostre paure”. Volevo leggere quella frase tutti i giorni per uscire dalla mia gabbia». E per riuscirci, per i suoi personaggi, l’amore è centrale, «in tutte le sue forme, in tutte le sue sfaccettature, spinto all’estremo, fino all’odio», e questo appassiona il lettore della Baraldi, che non si considera una scrittrice distaccata, «anzi: partecipo alle storie che scrivo, alle sofferenze dei personaggi, a volte mi spavento o mi emoziono con loro, tanto che in alcune scene di Striges mi sono commossa. Forse perché ho un’idea romantica della scrittura: credo che i libri esistano già da qualche parte, e lo scrittore è il medium che li porta tra noi».

Cliccate qui se volete leggere l’articolo sul blog di Repubblica.it.
Le foto che corredano l’articolo sono, in ordine di apparizione, di Ilaria Palumbo e Sonja Silvano.

Scarlett 3, una vittoria dei lettori

Come promesso, in contemporanea con l’uscita di Striges La voce dell’ombra, è arrivato l’annuncio da parte di Mondadori che… Scarlett 3 si farà! E l’uscita è prevista per l’inizio del 2015!

Le sorprese non sono finite qui, ma non posso svelarvele tutte ora 😉

Siete stati in tantissimi a lottare per avere il terzo volume di Scarlett. Avete scritto mail a Mondadori e lasciato commenti sulle pagine dedicate, avete condiviso le vostre emozioni trasmesse dalla lettura, mi avere scritto mail colme d’affetto, avete dato vita a foto e meravigliose illustrazioni dedicate a Scarlett, Ofelia, Mikael, Vincent e il loro mondo, ma soprattutto avete combattuto. Siete stati le mie ali e la mia spada.

Grazie a voi lettrici e lettori, grazie ai blog e grazie di cuore a Marika e Roberta che hanno creato il gruppo Alza la mano se anche tu vuoi leggere Scarlett 3 portando avanti una battaglia a nome di tutti quanti. Grazie a ogni articolo uscito per la causa e a ogni volta che con il passaparola avete consigliato Scarlett facendo sì che in questi anni non sia stato dimenticato. Grazie ai librai che mi hanno sostenuta, esponendo i miei libri. Vi vorrei ringraziare uno a uno, non è possibile, ma i vostri nomi sono tutti scritti nel mio cuore.

Questa notizia la dedico a voi, e quando uscirà il volume chiederò di inserire questa stessa dedica all’interno del libro: Ai miei lettori, le mie ali, la mia spada.
Siete meravigliosi, vi voglio bene!

Striges la voce dell’ombra: la prima recensione

L'illustrazione in copertina è di Nicoletta Ceccoli
L’illustrazione in copertina è di Nicoletta Ceccoli

“C’era una battaglia in corso che reclamava il mio contributo.
La mia coscienza si era risvegliata
da un torpore che sembrava durato secoli,
e con essa il senso di responsabilità.
Mi chiamavano la Custode delle falene
e il mio potere parlava al popolo fee.
Era giunto il momento di riunire tutte le creature soprannaturali
e chi come me si era sempre sentito diverso.
Era il momento di liberare streghe, negromanti, fate e Amazzoni
dalla persecuzione degli Inquisitori
e guidare il mondo verso la pace.”

Il conto alla rovescia è giunto al termine: oggi esce in libreria Striges. La voce dell’ombra, il mio nuovo romanzo edito Mondadori. La meravigliosa copertina è firmata dall’artista Nicoletta Ceccoli.
È una strana sensazione per me. Emozione, timore, batticuore. Lo scrittore lavora per mesi, a volte anni a un romanzo e “quando nasce” è come se improvvisamente non gli appartenesse più, diventa dei lettori. Il romanzo, come una farfalla, esce dal suo bozzolo e prende il volo posandosi sui lettori che lo scelgono e lo fanno proprio.

Un romanzo nasce da dentro, dalla parte più profonda dell’anima di chi lo scrive. A volte penso che la scrittura sia una sorta di magia e che le storie esistano già da qualche parte, in un universo parallelo e il compito dello scrittore sia, al pari di quello di un medium, di portarle in questa dimensione.
Per questo quando qualcuno, lettore, giornalista che sia, partecipa emotivamente alla narrazione, sente i protagonisti respirare e si perde nella storia come fosse un labirinto di emozioni da cui uscire solo all’ultima pagina, be’ questo per lo scrittore è il regalo più grande.

È con grande emozione che vi sottopongo la prima recensione di Striges La voce dell’ombra. È uscita su Sognando tra le righe ed è firmata Sara Sangue blu. Ne estrapolo un piccolo stralcio ma potete leggerla tutta qui, anche perché non contiene assolutamente spoiler e, lo ammetto, mi ha profondamente commossa. Si parla di tutto, dai personaggi all’ambientazione ed è ricca di citazioni e pareri motivati.

“Qualunque sia la cosa che possiate cercare in un romanzo qui la potete trovare.
Azione, suspence, magia, amore, avventura, brivido.
Barbara Baraldi, regina del gothic suspance in questo libro che sempre più mi appare, rispetto al precedente, una vera favola nera, ci fa tremare più di una volta grazie ai tanti nemici annidati in ogni angolo e all’atmosfera inquietante che pervade quasi ogni pagina (…).
Capita infatti perfino che arrivi un certo Adam a mettere in crisi la nostra protagonista che, fuggita da Milano in sella al cavallo d’acciaio del suo principe in nero (Sebastian), dopo un tragico incidente si risveglia in uno strano e misterioso luogo, circondata da strane e misteriose persone… tra cui appunto questo giovane magnetico e affascinante da cui si sente fastidiosamente e inspiegabilmente attratta.
Non pensiate si tratti del solito triangolo; anzi rappresenta un vero e proprio colpo di genio (oltre ad una buona manciata di peperoncino a speziare la squisita ricetta) che sono sicura anche voi apprezzerete.
Ma non sarà certo l’unica cosa sconvolgente che vi aspetterà tra i tanti capitoli che colorano “La voce dell’ombra” perchè Barbara Baraldi è stata magistrale nel dar vita a continui colpi di scena in un orchestrazione talmente perfetta e naturale da far sembrare plausibile l’impossibile e facendo funzionare tutto alla perfezione (…).
Il risultato è un romanzo che sconvolgerà le certezze di ciascun personaggio.
E del lettore.
Negromanti, traghettatori di anime, come Valentino. Nuovi abili e devoti famigli come Merlino. E tante nuove streghe come Adelaide, Morgween, Lucrezia (figlia di una Furia) mezza demone della Vendetta e Jezebel.
Tante sotto-storie diverse che si intersecano per le altrettante creature diverse che trovano rifugio in quel luogo specialissimo e affascinante che è il vero e proprio cuore pulsante del romanzo, su cui tutto si costruisce: il Santuario delle Streghe.
Un luogo mistico, eretto a protezione e difesa delle creature del crepuscolo e delle streghe in particolare, e un ambiente stimolante dove poter esercitare i poteri, voluto fortemente dalla Sorellanza e costruito verso la fine del dodicesimo secolo da tre importanti streghe denominate le Tre Madri Erranti, tra cui una, Erzsebeth Bathory, che col passare dei secoli divenne molto malvagia (…).
Non esito ad affermare che, secondo me, Striges la voce dell’ombra rappresenti l’apoteosi della narrativa fantastica italiana, in quanto contiene in sè talmente tanti elementi così ben amalgamati tra loro, da costituire un manifesto di quello che io, da appassionata lettrice di Urban Fantasy Young Adult, cerco in un romanzo di questo tipo”.

Nel pomeriggio, come promesso, Mondadori darà a tutti i lettori la risposta tanto attesa sulle sorti del terzo volume di Scarlett, quindi ci aggiorniamo prestissimo!

Striges: l’intervista su Fantasy Magazine

Al Salone del libro di Torino con Emma BranderAl Salone del libro di Torino ho incontrato la splendida Emma Brander che mi ha intervistata sull’universo di Striges ed è riuscita a scucirmi qualche anticipazione sul secondo volume della saga. Con molto piacere vi segnalo l’intervista in questione uscita su Fantasy Magazine. 

“Il libro racconta le vicende di Zoe, una ragazza che scopre di essere la reincarnazione di una strega. Il romanzo non si concentra solo sull’aspetto fantastico, ma anche sui sentimenti della protagonista. Zoe infatti vive un amore contrastato, perché il suo cuore batte per un inquisitore. Nella nostra intervista, la scrittrice ci ha svelato di essere già al lavoro sul secondo capitolo. Ci ha svelato inoltre le sue fonti di ispirazione e ci ha concesso qualche anticipazione sul prossimo volume”.

Di cosa parla Striges?

Foto di Alessandro VarrialeStriges nasce dalla mia passione per la stregoneria, che si è scatenata quando avevo diciassette anni. Si tratta di una vicenda un po’ particolare. Abito in un paesino nella campagna emiliana e la notte venivo spesso svegliata da quello che sembrava il grido di una donna. Mi sono informata e ho scoperto che, in realtà, il grido apparteneva a una civetta. Quando sono innamorate, infatti, lanciano questi versi. Lo stesso giorno sono andata in edicola. Ho un urtato un libro che è caduto a terra e sulla pagina rimasta aperta ho letto: “Strix striges: rapaci notturni, considerati la reincarnazione delle streghe”. Da lì mi sono incuriosita, pensando che non poteva essere stato un caso. Ho iniziato quindi a fare una ricerca sulla stregoneria, dal mito popolare fino al periodo più oscuro, il 1600, ovvero quello dove le persecuzioni hanno raggiunto l’apice. La mia eroina, Zoe, scopre di essere la reincarnazione di una strega. È una ragazza dei giorni nostri, ma al compimento dei 17 anni inizia ad avere violenti flash-back che la portano in un’epoca lontana e i ricordi di un’altra vita cominciano a riemergere. Nel romanzo c’è posto anche per l’amore. Zoe si innamora per la prima volta in vita sua, ma ahimé, perde la testa per un inquisitore.

Striges. Foto di Ilaria PalumboA chi ti sei ispirata per creare la protagonista del libro?

Per gli occhi di Zoe mi sono ispirata a quelli dei rapaci notturni e di certi felini. Zoe ha gli occhi gialli e questo la rende diversa da tutti e viene spesso guardata con sospetto, tenuta in disparte. Penso che tutti noi, almeno una volta nella vita ci siamo sentiti diversi, incompresi. Volevo che il simbolo di questa diversità, la mia protagonista lo portasse impresso sul volto. Volevo che fossero proprio gli stessi occhi che ci permettono di comunicare con gli altri, a complicare la sua vita. Nell’arco della narrazione, proprio come nei più classici romanzi di formazione, Zoe dovrà imparare a convivere con la sua diversità e ad accettarsi. Del resto, condividiamo gli stessi gusti musicali e in qualche modo anche a lei capita di trovare le risposte che sta cercando nei brani musicali che ama, proprio come più di una volta è capitato a me. Zoe ha un carattere introverso e, quand’ero ragazzina, anch’io ero molto timida.
Per il resto Zoe è unica, è soltanto Zoe. Ho un’idea molto romantica della scrittura. Penso che i personaggi esistano già in un mondo parallelo e che il compito di noi scrittori, al pari dei medium, sia quello di portarli qui, attraverso le pagine dei libri.

Foto di Ilaria Palumbo farfalla

Striges è un romanzo auto-conclusivo oppure fa parte di una saga?

Posso svelarvi che sono al lavoro sul suo seguito. Come dice Stephen King, perché una storia sorprenda il lettore, deve sorprendere per primo chi la sta scrivendo. E posso assicurarvi che il secondo volume di Striges mi sta sorprendendo parecchio. Sono certa che non deluderà i lettori che attendono il nuovo capitolo. Dovrebbe uscire più o meno a febbraio del prossimo anno.

Qualche anticipazione sul sequel di Striges?

Molte lettrici mi hanno confidato di aver perso la testa per Misha. Nel secondo volume, posso dirvi che prenderà molto più spazio e riserverà tante sorprese. Ci sarà una nuova ambientazione molto gotica, nuovi personaggi e persino una nuova razza di creature soprannaturali che intrecciano il loro destino con quello delle streghe.

Parlaci un po’ del lato sentimentale del tuo libro.

Mi ricordo bene l’emozione che ho provato la prima volta che ho visto il film Dracula nella versione di Coppola. Quando il conte dice alla sua Mina: “Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti”, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto avrei voluto raccontare una storia d’amore altrettanto forte, contrastata e pura. Zoe è una strega che si innamora di un inquisitore. Il suo è un amore sofferto, assoluto, quel tipo di sentimento che può portare anche alla morte.

La prima foto che correda l’articolo è stata scattata al Salone del libro di Torino e mi ritrae insieme alla splendida intervistatrice. Mentre le altre foto sono dei miei lettori Alessandro Varriale (seconda immagine) e della streghetta di Benevento Ilaria Palumbo (terza e quarta immagine).