Scarlett: storia editoriale parte seconda

10487211_10205580396136159_3937263643433697122_nNel maggio del 2010 è arrivato il fatidico momento dell’uscita del primo volume di Scarlett. Al day one, come mia abitudine, mi sono ritagliata mezza giornata per andare a Bologna, e acquistare la mia prima copia in libreria. Per me è una specie di rito con cui mi riavvicino “da lettrice” ai personaggi da me creati. Durante i mesi di stesura sono sempre con te, ogni giorno ti parlano, ti sussurrano i loro segreti, ti sorprendono e a volte ti fanno arrabbiare. Capita anche che vengano a tirarti le coperte quando, dopo una giornata di scrittura, vorresti solo staccare da tutto e dormire. E allora tasti nel buio alla ricerca del cellulare e, come uno zombie risvegliato dal sonno eterno, ti metti a scrivere appunti nel blocco note. Poi, dopo tante revisioni e riscritture il libro viene consegnato e dato alla stampa ed è come spezzare il cordone ombelicale che lo teneva legato a te. Il libro e i tuoi personaggi diventano dei lettori e vivono tante altre vite.

Poche settimane prima, alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, il romanzo era stato venduto in cinque paesi esteri ancora prima della sua uscita italiana. L’interesse intorno a un fantasy ambientato in Italia in un panorama editoriale dominato dagli stranieri era altissimo.

10462352_10205759965625284_8096521204447142819_nAlla prova del mercato, il libro è partito subito bene. E fin dai primissimi giorni ho cominciato a ricevere tramite il mio sito ufficiale delle mail entusiaste di lettrici che si erano identificate in Scarlett e chiedevano quando sarebbe uscito il seguito. Poco dopo è arrivata la conferma dell’editor: Scarlett sarebbe stata una trilogia. E io ero al settimo cielo.

Entro la fine dell’anno, proprio mentre stavo scrivendo il secondo volume, è arrivato anche il premio Valtenesi. Scarlett era stato votato “miglior romanzo per ragazzi” da una giuria formata da un migliaio di studenti delle scuole. Non si trattava di critici (senza nulla togliere, eh?), ma di lettori veri e propri che avevano letto il libro grazie al circuito delle biblioteche della zona e avevano scelto di premiarlo. Ammetto che è stato una grande emozione ricevere il riconoscimento.

Nell’aprile del 2011 è stata la volta del «Bacio del demone», e l’esordio in classifica è stato ancora migliore del precedente. La Scarlett-mania continuava e così le mail da parte delle lettrici che si dividevano tra le Mikael-fans e le Vincent-fans. Tutte, però, erano concordi sull’amore per il personaggio di Ofelia, la malinconica ragazza-pantera divenuta fin da subito uno dei simboli della saga.

315923_2416421456842_432981499_nNella seconda metà dell’anno, però, è arrivata la doccia fredda: la collana Shout dedicata allo young adult, che ospitava la saga, avrebbe chiuso entro pochi mesi. Di conseguenza, la serie Scarlett sarebbe stata congelata fino a data da destinarsi.

Dalla redazione, mi veniva chiesto di proporre una nuova trilogia, da inserire nella nuova collana editoriale. Nel 2013 è uscito il primo volume di «Striges», che ho sempre amato definire la saga “sorella” di Scarlett. Da una parte c’era la gioia di poter scrivere una nuova storia che, da appassionata di streghe, avrei sempre voluto raccontare. Dall’altra, soffrivo perché le avventure di Scarlett, Mikael, Ofelia e Vincent premevano dentro di me. Mi sembrava che i miei adorati personaggi si trovassero improvvisamente prigionieri del regno di pietra di Sleeping beauty. Erano vivi, ma non potevano muoversi, amare o respirare.

Ma torniamo alla storia editoriale di Scarlett: nonostante gli anni trascorressero, il flusso di mail da parte di lettrici e lettori che chiedevano quando sarebbe uscito il terzo volume non si interrompeva. L’affetto non si spegneva.

10649596_10205149872693342_3419618228813192071_nPoi, un paio di anni fa, due lettrici hanno dato vita al gruppo facebook “Alza la mano se anche tu vuoi leggere Scarlett 3”, che ha riunito in poco tempo lettori da tutte le parti d’Italia. Anche le blogger di alcuni tra i più importanti siti fantasy si sono unite alla crociata, con articoli in cui chiedevano all’editore di fissare una data di uscita per Scarlett 3. Tra invii di massa alla redazione Mondadori e commenti sulle pagine ufficiali, la rivoluzione andava avanti a colpi di tastiera.

Finalmente, in occasione dell’uscita del secondo volume di Striges, Mondadori dà la notizia che i lettori aspettavano: il terzo volume di Scarlett uscirà in edizione celebrativa all’interno di un unico volume con l’intera trilogia a un prezzo di poco superiore al singolo libro.

28150_10201138672295839_383193832_nUn’uscita che permettesse ai nuovi lettori di avvicinarsi al mondo di Scarlett senza rimanere spaesati e allo stesso tempo accontentasse i lettori già affezionati, con una nuova veste editoriale e un’edizione celebrativa. L’editore premiava la fedeltà dei lettori e questa volta, a firmare la copertina del volume, è stato scelto il grande illustratore Paolo Barbieri. A Paolo la sfida di proiettare Scarlett nel futuro, senza spezzare il legame con le copertine passate. La luna è rimasta, ma per la prima volta, grazie alla sua arte, Scarlett ha un volto.

1924776_10203553775391907_1296815994_nL’uscita della trilogia è in primo luogo una vittoria dei lettori, per questo ho deciso che la dedica presente nella terza parte del volume, a introdurre l’episodio conclusivo La terza luna, è proprio per loro, scritto nero su bianco così com’è scritto nel mio cuore.

Le splendide immagini che corredano l’articolo sono alcuni tra i numerosi omaggi e fan art da parte di illustratori e appassionati dalla saga. Dall’alto in senso orario: Scarlett di Ilaria Marino, Ofelia di Ilaria Marino, Ofelia vista da Pique Dame, Ofelia di Omaima Marfoq, Ofelia e la pantera di Stefano Messori, Scarlett e Mikael di Ilenia Persefone. Purtroppo non sono riuscita a inserirle tutte per limiti di spazio, ma potete trovare le altre illustrazioni e foto dei lettori nell’album ufficiale facebook a questo link.

Scarlett: le origini di un sogno

10906053_10203481939985863_3308667007291618347_nEra il settembre del 2009, quando, nascondendo le mani che mi tremavano e cercando di addomesticare il tono emozionato della voce, proponevo Scarlett all’editor sezione ragazzi della Mondadori. Dicono che a volte, improvvisare è tutto nella vita, e io per certi versi ne sono la prova. Ero nel suo ufficio per parlare della fiaba per bambini, con protagonista una bambina strega, che avevo proposto qualche tempo prima. Lui mi disse che non ne era pienamente convinto, perché quello che stava cercando era uno young adult forte e al tempo stesso romantico dove mistero e amore potessero coesistere. Il fatto è che io avevo una storia del genere, ma non ne avevo ancora parlato con nessuno. Mi limitavo a cullarla nella mente, luogo dove i personaggi stavano prendendo forma, in attesa di imbarcarmi nel viaggio che li avrebbe resi reali: la scrittura.

Come ho già avuto modo di dire, ho sempre amato raccontare storie. Lo facevo per tenere buoni i miei fratelli più piccoli e poi da adolescente per le mie amiche più care, durante le nostre trasferte in auto per vedere il tramonto sul mare. Quel giorno feci lo stesso. Raccontai all’editor la storia che avevo in mente e a lui piacque subito: si trattava di Scarlett.

Alla fine dell’incontro, rimanemmo d’accordo che avevo qualche giorno di tempo per presentargli il soggetto e il primo capitolo. Ci lavorai giorno e notte, lessi e rilessi ciò che avevo scritto, conscia che quella era una di quelle occasioni che capitano solo una volta nella vita. Poi inviai il materiale e incrociai le dita.

Qualche giorno dopo, in cui mi sembrava che il tempo non passasse mai e controllavo continuamente la casella di posta elettronica, ecco la sua risposta: il soggetto era piaciuto, ma mi veniva chiesto di prepararne uno dettagliato, con tutti i passaggi cruciali della storia. Questa volta avevo una settimana di tempo. Quando consegnai, mi venne chiesto di scrivere le prime trenta pagine e quando le inviai di scrivere le successive sessanta. Mi sentivo sotto pressione, ma al tempo stesso ero molto determinata.

Fino a quel momento avevo scritto gialli e thriller e, anche se le mie storie avevano sempre come protagonista almeno un adolescente, era la prima volta che mi cimentavo in un romanzo young adult vero e proprio. Quello che avevo in mente era ambizioso: volevo scrivere una storia che avrebbe appassionato sia i più giovani, che gli adulti che non avevano mai smesso di sognare. Volevo che dentro ci fosse orrore e mistero, amore eterno, la mia passione per i libri e il gotico, il mio amore incondizionato per il cinema. Cercai di non farmi prendere dal panico e di lasciar parlare i personaggi: Scarlett, Mikael, Ofelia, Vincent e tutti gli altri prendevano forma per la prima volta.

Quando inviai le prime sessanta pagine, non mi arrivarono altre richieste, ma la proposta di contratto. Ufficialmente, mi mettevo al lavoro su quello che sarebbe stato uno dei progetti più importanti della mia vita.

Nell’immagine che correda l’articolo, l’illustrazione nuda e pura della copertina di Scarlett- La trilogia, disegnata da Paolo Barbieri. Una piccola curiosità: quando ho iniziato a scrivere ho scelto un nome d’arte, Luna. Sono sempre stata molto timida e la scrittura viene dalla mia parte più profonda. Il nome d’arte mi faceva sentire protetta dagli occhi del mondo. Poi l’ho lasciato in favore del mio vero nome, ma la luna è rimasta, sempre. All’interno dei miei romanzi, a osservare la vita dei personaggi con i suoi molteplici volti, ma anche sulla copertina dei primi volumi di Scarlett. E la copertina di Scarlett- La trilogia, volume così lungamente atteso, non poteva che mostrare ancora lei, la luna, musa dei poeti, madre errante, simbolo della donna e della sua mutevolezza. -6 giorni all’uscita!

Striges la voce dell’ombra: la prima recensione

L'illustrazione in copertina è di Nicoletta Ceccoli
L’illustrazione in copertina è di Nicoletta Ceccoli

“C’era una battaglia in corso che reclamava il mio contributo.
La mia coscienza si era risvegliata
da un torpore che sembrava durato secoli,
e con essa il senso di responsabilità.
Mi chiamavano la Custode delle falene
e il mio potere parlava al popolo fee.
Era giunto il momento di riunire tutte le creature soprannaturali
e chi come me si era sempre sentito diverso.
Era il momento di liberare streghe, negromanti, fate e Amazzoni
dalla persecuzione degli Inquisitori
e guidare il mondo verso la pace.”

Il conto alla rovescia è giunto al termine: oggi esce in libreria Striges. La voce dell’ombra, il mio nuovo romanzo edito Mondadori. La meravigliosa copertina è firmata dall’artista Nicoletta Ceccoli.
È una strana sensazione per me. Emozione, timore, batticuore. Lo scrittore lavora per mesi, a volte anni a un romanzo e “quando nasce” è come se improvvisamente non gli appartenesse più, diventa dei lettori. Il romanzo, come una farfalla, esce dal suo bozzolo e prende il volo posandosi sui lettori che lo scelgono e lo fanno proprio.

Un romanzo nasce da dentro, dalla parte più profonda dell’anima di chi lo scrive. A volte penso che la scrittura sia una sorta di magia e che le storie esistano già da qualche parte, in un universo parallelo e il compito dello scrittore sia, al pari di quello di un medium, di portarle in questa dimensione.
Per questo quando qualcuno, lettore, giornalista che sia, partecipa emotivamente alla narrazione, sente i protagonisti respirare e si perde nella storia come fosse un labirinto di emozioni da cui uscire solo all’ultima pagina, be’ questo per lo scrittore è il regalo più grande.

È con grande emozione che vi sottopongo la prima recensione di Striges La voce dell’ombra. È uscita su Sognando tra le righe ed è firmata Sara Sangue blu. Ne estrapolo un piccolo stralcio ma potete leggerla tutta qui, anche perché non contiene assolutamente spoiler e, lo ammetto, mi ha profondamente commossa. Si parla di tutto, dai personaggi all’ambientazione ed è ricca di citazioni e pareri motivati.

“Qualunque sia la cosa che possiate cercare in un romanzo qui la potete trovare.
Azione, suspence, magia, amore, avventura, brivido.
Barbara Baraldi, regina del gothic suspance in questo libro che sempre più mi appare, rispetto al precedente, una vera favola nera, ci fa tremare più di una volta grazie ai tanti nemici annidati in ogni angolo e all’atmosfera inquietante che pervade quasi ogni pagina (…).
Capita infatti perfino che arrivi un certo Adam a mettere in crisi la nostra protagonista che, fuggita da Milano in sella al cavallo d’acciaio del suo principe in nero (Sebastian), dopo un tragico incidente si risveglia in uno strano e misterioso luogo, circondata da strane e misteriose persone… tra cui appunto questo giovane magnetico e affascinante da cui si sente fastidiosamente e inspiegabilmente attratta.
Non pensiate si tratti del solito triangolo; anzi rappresenta un vero e proprio colpo di genio (oltre ad una buona manciata di peperoncino a speziare la squisita ricetta) che sono sicura anche voi apprezzerete.
Ma non sarà certo l’unica cosa sconvolgente che vi aspetterà tra i tanti capitoli che colorano “La voce dell’ombra” perchè Barbara Baraldi è stata magistrale nel dar vita a continui colpi di scena in un orchestrazione talmente perfetta e naturale da far sembrare plausibile l’impossibile e facendo funzionare tutto alla perfezione (…).
Il risultato è un romanzo che sconvolgerà le certezze di ciascun personaggio.
E del lettore.
Negromanti, traghettatori di anime, come Valentino. Nuovi abili e devoti famigli come Merlino. E tante nuove streghe come Adelaide, Morgween, Lucrezia (figlia di una Furia) mezza demone della Vendetta e Jezebel.
Tante sotto-storie diverse che si intersecano per le altrettante creature diverse che trovano rifugio in quel luogo specialissimo e affascinante che è il vero e proprio cuore pulsante del romanzo, su cui tutto si costruisce: il Santuario delle Streghe.
Un luogo mistico, eretto a protezione e difesa delle creature del crepuscolo e delle streghe in particolare, e un ambiente stimolante dove poter esercitare i poteri, voluto fortemente dalla Sorellanza e costruito verso la fine del dodicesimo secolo da tre importanti streghe denominate le Tre Madri Erranti, tra cui una, Erzsebeth Bathory, che col passare dei secoli divenne molto malvagia (…).
Non esito ad affermare che, secondo me, Striges la voce dell’ombra rappresenti l’apoteosi della narrativa fantastica italiana, in quanto contiene in sè talmente tanti elementi così ben amalgamati tra loro, da costituire un manifesto di quello che io, da appassionata lettrice di Urban Fantasy Young Adult, cerco in un romanzo di questo tipo”.

Nel pomeriggio, come promesso, Mondadori darà a tutti i lettori la risposta tanto attesa sulle sorti del terzo volume di Scarlett, quindi ci aggiorniamo prestissimo!

Striges: Intervista e Giveaway su Sognando tra le righe

Oggi vi segnalo una mia intervista uscita sul blog Sognando tra le righe, ma soprattutto il Giveaway indetto dalle Book’s angels che vi permetterà di vincere una copia di Striges. Volete sapere come? Basta andare sul blog e lasciare un commento secondo le indicazioni. Il più bello ed emozionante si aggiudicherà la copia in palio.

Foto di Federica Kikka VerduzzoChi è Barbara Baraldi in tre aggettivi?
Curiosa, caparbia, leale.

Qual è il tuo libro a cui sei più affezionata e perché?
I miei libri sono come figli, scaturiscono dalla parte più pura della mia anima. Per questo li amo allo stesso modo e ognuno mi ricorda un momento particolare della mia vita e della mia crescita. A Striges tengo particolarmente perché è una storia germogliata dentro di me nell’arco di tanti anni. Sono partita dalle leggende e dai racconti popolari che mi raccontava mia nonna da bambina e le ho trasfigurate mescolando la tradizione magica italiana, alla mitologia celtica e l’antica religione. Volevo narrare la storia di un amore impossibile, ma che riesce a superare le barriere del tempo. E se una strega si innamorasse di un Inquisitore? Questa è stata la domanda da cui è scaturito il romanzo.
Inoltre è stato scritto in un momento molto difficile della mia vita. Parte della stesura, coincide infatti con il terremoto che ha sconvolto la mia terra lo scorso maggio. Ho finito il romanzo tra l’auto e la tenda e devo dire che mi ha aiutato molto. Riuscivo a fuggire da tutto quel dolore, dalla paura. Scrivere mi portava lontana. Ricordo in particolare la prima notte fuori casa, senza ancora una sistemazione. Ci eravamo accampati in auto e le scosse erano continue. Con la pioggia che batteva sul parabrezza, ho scritto fino alle prime luci di un’alba livida. Spero di essere riuscita a canalizzare tutte le emozioni forti di quei giorni nelle mie parole. Ma ora più che mai posso dirlo, la scrittura può salvarti, prenderti e portarti via.

Il momento della tua carriera che ricordi con maggior affetto e gioia?
Si tratta di vari momenti. O per meglio dire, provo una gioia immensa ogni volta che un lettore mi scrive una mail per regalarmi le sue emozioni post-lettura. Questo avviene di solito quando ha appena chiuso le pagine e la storia è ancora in circolo nel suo sangue.

Personaggio fantastico o letterario preferito?
Morticia Addams, Madame Bovary, Cleopatra e Mata Hari che immagino con il volto di Greta Garbo, insieme a un libro intero di donne dall’iconografia romantica che popolano i miei romanzi e i miei film preferiti.

La tua serie Ya di Scarlett ha conquistato una grandissima fetta di lettori che non vedono l’ora di leggere la conclusione della trilogia. Puoi darci buone notizie su una sua prossima pubblicazione?
La storia è già dentro di me. Posso anticiparvi che sarà ancora più forte dei capitoli precedenti perché i personaggi sono cresciuti e le battaglie che dovranno affrontare sempre più feroci. Sarà dedicato molto spazio al personaggio di Ofelia, la ragazza pantera, e questa volta Vincent sarà messo a dura prova. Per quanto riguarda Scarlett, mai come in questo episodio dovrà combattere per salvare il suo amore e tutto ciò a cui tiene. Non c’è ancora una data di pubblicazione, purtroppo i tempi editoriali a volte possono essere titanici. E l’autore non ha voce in capitolo. Per questo approfitto di questa intervista per dire ai miei lettori: fate sentire il vostro affetto per Scarlett scrivendo all’editore o tramite la pagina fb di Chrysalide che dà la bella opportunità di comunicare direttamente con loro.

Striges è un romanzo pieno di sentimenti. Sentimenti a tutto tondo e in tante diverse sfumature. Ma soprattutto l’ho trovato pieno di messaggi”. C’è un “messaggio” che ti sta a cuore più degli altri?
Che la diversità da quella che definiamo comunemente massa e da cui a volte ci si sente giudicati è un tesoro e non una maledizione, è ciò che ci rende unici e per questo speciali e può essere il nostro punto di forza.

C’è qualche personaggio di Striges che nasconde dentro di sè un po’ più di Barbara?
Regalo a ognuna delle mie protagoniste una caratteristica che mi appartiene. Ma si tratta sempre di un piccolo dettaglio. Quando scrivo, i personaggi escono prepotentemente dalle pagine e si appropriano delle loro caratteristiche, vizi e virtù al punto che a volte penso che esistano già in una dimensione parallela e il compito dello scrittore, al pari di un medium, sia quello di portarli nella nostra realtà, tramite le pagine dei libri.

Puoi darci qualche anticipazione sul seguito di Striges la promessa immortale?
Posso assicurarvi che sarà sorprendente e avrà un’ambientazione molto diversa dalla Milano decadente del primo volume. Ci saranno nuovi personaggi tra cui nuove streghe e, a proposito di Scarlett, mezzi demoni.

Hai un consiglio per chi vorrebbe intraprendere questo mestiere?
Non c’è un trucco per essere notati dal grande editore, ma ci si può arrivare procedendo un passo alla volta e dimostrando la propria professionalità.

Per tentare di vincere la copia di Striges, andate qui: http://sognandotralerighe.blogspot.it/2013/03/intervista-barbara-baraldi.html

La fotografia è di Federica Kikka Verduzzo.